La rivalutazione fashion di Ikea, la nuova strategia di H&M, l'apertura di Arket e molti altri indizi confermano l'ascesa dell'estetica scandinava.
Un incontro con l'artefice delle fortune di Starbucks: l'apertura a Milano, la cultura del caffè, l'America di Trump e un'epoca che ha bisogno di ponti.
Anni fa sembrava l'inizio del futuro, oggi è solo una tecnica usata dagli chef: cos'ha rappresentato questa via di mezzo tra arte e scienza?
L’ossessione per il contouring sembra aver lasciato il passo alla celebrazione del viso struccato, ma è più femminista rivendicare il make-up oppure un look naturale?
È la panacea dei passivo-aggressivi. Il segreto è portare le verdure dove esse stesse non immaginerebbero mai di poter arrivare.
Nulla distrugge più di una cacio e pepe sbagliata, soprattutto se quello che l’ha sbagliata sei tu.
Una cosa profanata è una cosa libera. Come il pesto senza pasta. Potete chiamarla profanazione, blasfemia, altrove c’è chi la chiama democrazia o modernità.
Più che un piatto è una tecnica di cottura, ma può essere vista anche come la sintesi culinaria perfetta per chi non sa decidere cosa fare da grande.
Il grande paradosso di un piatto (in realtà) estivo, che insegna che non ha senso intestardirsi a disfare ciò che poteva rimanere tale e quale.
In cucina il bianco è il colore dell’arroganza e del terrore, ma se non è l'abito a fare il monaco, la tenuta dello chef spesso sottintende significati nascosti.
Se volessimo riassumere ogni cucina del mondo in una frase, quella italiana sarebbe «Remember the water».
Nella mente del principiante le possibilità sono infinite, in quella dell’esperto pochissime. Un piatto che si basa su un equilibrio sintattico cartesiano.
Un asparago selvatico tra i binari dei tram a Parigi. Un americano che si nutrì per più di quarant’anni solo di cose cacciate e raccolte.
Torna la manifestazione che da sempre attrae teste e matite dal mondo. I personaggi che hanno fatto la storia e gli oggetti entrati nel culto.
Alla reazione di Maillard, il codice binario della cucina, dobbiamo anche il magnifico contrasto fra la superficie caramellata e l’interno tenerissimo di un filetto.
Un esercizio di tolleranza verso i francesi: friggere i carciofi nel burro, anche se detta così sembra una cosa abominevole.