L'economia dell'attenzione non lascia scampo: Demna da Gucci è la notizia della settimana, arrendetevi, è inutile che proviate a cercare altro nei vostri feed.
I 10 libri dell’anno secondo il New York Times
Come ogni anno, alla fine di novembre inizia il periodo delle liste. Film dell’anno, un anno in fotografie, gli eventi dell’anno, un anno da ascoltare. E infatti, puntualissima, è arrivata anche la lista dei dieci libri dell’anno del New York Times. La lista, come da tradizione, unisce cinque romanzi e cinque saggi, ma se i dieci titoli non vi soddisfano, quest’anno il New York Times ha pensato a due estensioni: un podcast in cui si approfondiscono i volumi selezionati e una seconda lista, ampliata, con i 100 libri dell’anno. Già tra i primi dieci libri, però, la varietà non manca. Una scelta condivisa da diversi degli autori citati nella lista sono le ambientazioni storiche, come per esempio quella fatta da Zadie Smith, che ne L’impostore (Mondadori) parte da un processo dell’Ottocento tra Londra e le campagne inglesi per far emergere i conflitti sociali e di classe dell’epoca. Una scelta fatta anche da Daniel Mason per trattare l’abolizionismo durante il colonialismo nel suo North Woods, un’opera che il New York Times ha definito “caleidoscopica” per la quantità di intrecci e ricostruzioni storiche presenti. L’unico volume di non-fiction ambientato nel passato, per la precisione nell’Ottocento, è Master Slave Husband Wife di Ilyon Woo, che racconta la fuga di una coppia di schiavi dagli Stati Uniti i quali, una volta raggiunta l’Inghilterra, si uniscono ai movimenti abolizionisti e raccontano la loro storia.
Al contrario, tra i titoli più “contemporanei” possiamo annoverare Bottoms Up and the Devil Laughs, un saggio in cui Kerry Howley passa in rassegna i casi della storia recente americana che hanno messo in pericolo la sicurezza nazionale, per poi completare l’analisi con casi meno noti legati alla sorveglianza digitale. Tra i libri dedicati al nostro rapporto con la tecnologia e soprattutto con chi sta dall’altra parte dello schermo c’è anche il romanzo d’esordio di Nana Kwame Adjei-Brenyah Chain-gang All-star (uscito in Italia per Edizioni Sur con il titolo di Catene di Gloria), dove il lettore entra a far parte di un pubblico esaltato e assetato di sangue che partecipa al duello televisivo tra due condannati a morte. Fortemente legati agli eventi degli ultimi anni sono anche Some People Need Killing, una ricostruzione della giornalista Patricia Evangelista delle uccisioni sommarie ordinate dall’ex Presidente delle Filippine Rodrigo Duterte tra il 2016 e il 2022, e Fire Weather, un saggio a firma di John Vaillant sugli incendi che nel 2016 hanno devastato le foreste canadesi di Fort McMurray.
Tra i dieci titoli troviamo anche un romanzo tragicomico e familiare, The Bee Sting di Paul Murray, che era stato inserito tra i sei finalisti del Booker Prize 2023. A completare la lista ci sono Eastbound, scritto da Maylis de Kerangal in francese nel 2012, ma tradotto nuovamente quest’anno da Jessica Moore (in italiano lo ha tradotto Maria Baiocchi per Feltrinelli). Il romanzo segue il viaggio, sia fisico che introspettivo, di un giovane militare di leva russo. E infine The Best Minds, in cui Jonathan Rosen ripercorre la sua lunga amicizia e i processi che hanno coinvolto Michael Laudor, un suo amico affetto da schizofrenia incontrato a Yale e passato alla cronaca per aver ucciso la fidanzata incinta.