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Margaret Atwood e altri 9000 autori hanno firmato una lettera per impedire all’AI di usare i loro libri senza consenso

20 Luglio 2023

Una situazione che forse nemmeno Margaret Atwood, regina delle distopie, avrebbe potuto immaginare: in questi giorni più di 9000 autori, tra cui Atwood stessa, hanno firmato una lettera aperta indirizzata ai colossi delle AI per impedire che i loro libri vengano dati in pasto all’intelligenza artificiale a loro insaputa. Promossa dalla Authors Guild, la più grande organizzazione professionale americana per scrittori, la lettera è indirizzata ai CEO di OpenAI, Alphabet, Meta, Stability AI e IBM. Come ha spiegato il Guardian, la lettera presenta tre richieste specifiche: «Ottenere l’autorizzazione per l’uso del nostro materiale protetto da copyright, risarcire equamente gli scrittori per l’uso passato e in corso delle nostre opere, risarcire equamente gli scrittori per l’uso delle nostre opere nell’output AI, indipendentemente dal fatto che gli output violino o meno la legge vigente». Riassumendo, gli scrittori non vogliono che il loro lavoro venga utilizzato per “addestrare” le intelligenze artificali senza il loro consenso (anzi, senza che loro nemmeno ne siano al corrente) e soprattutto gratis.

Come ha sottolineato la presidente della Authors Guild, Maya Shanbhag Lang, «l’output dell’AI sarà sempre di natura derivativa. L’intelligenza artificiale rigurgita ciò che contiene, che è il lavoro di scrittori umani. È giusto che gli autori vengano ricompensati per aver “nutrito” l’intelligenza artificiale e consentirne l’evoluzione». Tra i firmatari ci sono anche Jonathan Franzen, Dan Brown, Jennifer Egan, Roxane Gay, George Saunders, Tobias Wolff e Michael Pollan. «La Authors Guild sta compiendo un passo importante per promuovere i diritti degli americani i cui dati, parole e immagini vengono sfruttati, per immenso profitto, senza il loro consenso», ha affermato Franzen. «In altre parole, praticamente tutti gli americani di età superiore ai sei anni».

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