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L’esercito USA userà l’armatura di Iron Man e i caschi di Halo

05 Novembre 2013

Iron Man non è soltanto uno dei personaggi dei fumetti Marvel più amati, né il protagonista di una trilogia cinematografica campione di incassi in tutto il mondo, ma anche un esempio di ritrovato ingegneristico che farebbe gola a qualunque esercito. Per questo, probabilmente, una divisione dello U.S. Army – lo Special Operations Command – ha deciso di mettercela tutta per provare a replicare l’armatura del supereroe.

Il progetto in questione esiste già: si chiama TALOS (acronimo di Tactical Assault Light Operator Suit) e da circa quattro mesi è al vaglio di periti, ingegneri e designer che collaborano con l’esercito nella base aerea MacDill a Tampa, in Florida. Si tratta di un’armatura formata da un esoscheletro leggero, capace di rendere il suo “pilota” resistente ai proiettili senza, nel contempo, rendergli troppo difficoltosi i movimenti. Il Los Angeles Times riporta che avrà anche «un rifornimento di ossigeno integrato in caso di gas velenoso, un sistema di condizionamento per il comfort del soldato e alcuni sensori, per mandare le informazioni vitali di chi lo indossa a un quartier generale».

La prima generazione di armature TALOS dovrebbe essere pronta per l’estate prossima, ma il 20 novembre a Tampa andrà in scena una dimostrazione delle componenti richieste dal progetto. Diversamente dal film, com’è ovvio, l’Iron Man in carne e ossa non sarà in grado di volare a velocità supersonica, ma in compenso riceverà in streaming i feed video di droni e altre apparecchiature militari.

Iron Man, in realtà, non è l’unica fonte di ispirazione del Pentagono. L’esercito infatti, come riporta Gizmodo, sta anche testando un nuovo elmetto che, a prima vista, sembra uscito dal celebre videogame Halo. Il suo nome in codice è Helmet Electronics and Display System-Upgradeable Protection e presenta una placcatura protettiva di nove millimetri, oltre alla vera novità: un sistema operativo con un display di controllo basato su Android, il sistema operativo di casa Google.

Il nuovo elmetto è il prodotto di una ricerca del Natick Soldier Research, Development and Engineering Center (Massachusetts), che è durata quattro anni e si prefiggeva di inventare una struttura interattiva interna al casco, capace di dare al soldato informazioni sull’ambiente esterno, i bersagli e lo stato del conflitto in corso. Essendo basato su applicazioni aggiornabili – come suggerisce il nome stesso – l’elmetto si configura praticamente come uno smartphone. Ma con fini parecchio diversi.

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