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Il surreale incontro tra Jorit e Putin al Festival della gioventù di Sochi

07 Marzo 2024

Nell’ultima scena del moderno remake di Casablanca ci sono Vladimir Putin e Jorit che si incamminano assieme verso l’orizzonte: «Sai, Ciro [Cerullo, questo il nome all’anagrafe dell’artista, ndr], questo potrebbe essere l’inizio di una bella amicizia», dice Putin a Jorit, mentre si lasciano alle spalle il Forum internazionale della gioventù di Sochi. Putin e Jorit, assieme, complici, amici, nonostante le divisioni che la propaganda occidentale ha cercato di scavare tra i popoli europei e quello russo. D’altronde, l’arte costruisce ponti usando le macerie lasciate dalla geopolitica, come ha più volte ribadito l’autoproclamatosi artista libero Jorit (l’ultima volta in quella surreale visita a Mariupol in cui aveva avuto la grazia di spiegare la verità sulla guerra russo-ucraina alle vittime della stessa). Jorit disegna volti monumentali, è arrivato a Sochi il 3 marzo proprio per realizzare un’opera che simboleggiasse l’amicizia che lega la Russia e l’Italia. E quale volto racconta meglio l’alleanza tra il nostro Paese e la Federazione di quello di Ornella Muti? Nessuno, a detta di Jorit e della stessa Muti, presente pure lei a Sochi per assistere alla presentazione dell’opera.

E poi tutti insieme al Forum internazionale della gioventù, c’è Putin che parla e non si può sprecare l’occasione di far vedere al mondo intero quanto è umano lui. Questo deve aver pensato Jorit, quando col coraggio proprio dell’artista libero ha preso in mano il microfono, si è alzato e ha rivolto a Putin l’accorato appello che tutti i popoli vorrebbero fargli in questo mondo. Presidente, ci dica la sua sul ruolo dell’arte in questo disgraziato mondo, non crede anche lei che possa essere «the strument (sic) to connect country, different nation», ha chiesto Jorit a Putin. E poi, sempre più coraggioso e sempre più libero, l’artista si è spinto fino a chiedere se fosse possibile farsi una foto con il Presidente, per dimostrare al mondo intero quanto bugiarda sia la propaganda occidentale, quante menzogne i Paesi Nato abbiano diffuso su un uomo «proprio come noi».

Commosso – non è la prima volta che Putin si dimostra particolarmente sensibile alle opere e alle parole di Jorit: già il murales di Dostoevskij realizzato dall’artista napoletano era stato per lui «un segno di speranza» – il Presidente ha acconsentito alla richiesta, accogliendo Jorit sul palco, scambiando con lui dottissime parole sulla libertà e l’indipendenza dei popoli (temi sui quali è versatissimo, come è noto), sulla storia d’Italia e le guerre garibaldine, sull’amore e sull’arte. Sorrisi, battute, abbracci, e alla fine la tanta agognata foto assieme che siamo sicuri diraderà finalmente la fitta nebbia che la propaganda antirussa ha diffuso nelle menti delle persone. Probabilmente, grazie al coraggioso gesto di Jorit abbiamo assistito all’inizio della fine della guerra in Ucraina e dell’imperialismo russo nell’Europa dell’est. Sicuramente, guardando i grandi e sinceri sorrisi sia di Putin che di Jorit in queste foto, abbiamo assistito all’inizio di una bella amicizia.

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