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Instagram è il social network più pericoloso per la sanità mentale

30 Maggio 2017

Uno degli effetti negativi più discussi dell’effetto dei social media sulle nostre vite quotidiane è quello spingerci a ricercare l’immagine perfetta, ovvero il soggetto giusto, visto dalla prospettiva giusta e illuminato dalla luce giusta. Per comunicare uno stile di vita invidiabile, o almeno al pari degli altri in cui ci imbattiamo, i momenti condivisi devono restituire una certa immagine, e vanno quindi studiati nel dettaglio: questo, in alcuni casi deteriori che spesso coincidono con l’adolescenza, porta a sviluppare forme d’ansia e depressione, mancanza di sonno e problemi nel rapporto col proprio corpo.

Non deve sorprendere, allora, che Instagram sia il primo imputato nel processo a questo tipo di dinamiche: uno studio della Royal Society for Public Health britannica ha scoperto che i suoi 700 milioni di utenti sono i più a rischio, rivela Quartz. Il report ha unito i dati di ricerche precedenti sulle conseguenze sul piano della salute negli utilizzatori dei social con un nuovo rilevamento, che ha intervistato 1500 persone di età compresa tra i 14 e i 24 anni in tutta la Gran Bretagna, chiedendo loro di spiegare cosa provano nei riguardi delle varie piattaforme, con prospettive analitiche che passano dal senso di comunità a quello di identità, e dalla necessità di riposare all’immagine del proprio corpo.

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Soltanto YouTube ha raccolto feedback positivi tra i partecipanti: ogni altro social network ha totalizzato punteggi negativi (nell’ordine, in senso dal migliore al peggiore: Twitter, Facebook, Snapchat e Instagram), e il social fotografico di proprietà di Facebook è stato indicato come deleterio per i suoi effetti sull’ansia e l’immagine del proprio corpo: uno degli autori del paper ha detto a Cnn che spesso le ragazze teen si raffrontano a modelli di bellezza irrealistici, compromettendo il loro rapporto con sé stesse. Tra i rimedi consigliati dalla Royal Society for Public Health, avvisi discreti di cui le piattaforme potrebbero servirsi per offrire aiuto agli utenti che passano troppe ore consecutive online, o anche disclaimer con cui i fashion brand e le celebrità potrebbero dichiarare che le foto che utilizzano sono ritoccate, e dunque irraggiungibili.

Immagini Getty Images
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