Quatto anni fa, nei pressi di un tempio indù di Guwahati, città nel nord est dell’India, la polizia locale aveva rinvenuto il cadavere di una donna decapitata. Per quattro anni, le indagini sono rimaste ferme sempre allo stesso punto: non si riusciva a risalire all’identità della donna e di conseguenza non c’era alcun modo di scoprirne gli assassini. A gennaio di quest’anno, però, gli inquirenti finalmente sono riusciti a dare un nome a quel corpo: la donna si chiamava Shanti Shaw, aveva 64 anni ed è stata uccisa e decapitata con un machete dopo aver fatto visita al tempio. Nei tre mesi successivi, la polizia è riuscita a trovare i colpevoli: si tratta di cinque persone, responsabili di aver inflitto alla donna i colpi fatali e della decapitazione del cadavere. «In totale, però, alla sua aggressione hanno partecipato dodici persone», ha spiegato in un conferenza stampa convocata martedì 4 aprile Diganta Barah, capo della polizia locale.
Barah, come riporta il Guardian, ha poi aggiunto un particolare piuttosto inquietante alla descrizione del delitto: il presunto capo degli assassini, il 52enne Pradeep Pathak, avrebbe premeditato l’omicidio della donna come parte di un rituale religioso organizzato per celebrare l’anniversario della morte di suo fratello. L’uomo, secondo i poliziotti, era apparentemente «convinto che il sacrificio della donna avrebbe allietato l’anima del defunto fratello». Al momento, ha spiegato Barah, sono ancora in corso le ricerche degli altri sette che hanno partecipato all’aggressione di Shaw.
Il National Crime Records Bureau indiano, tra il 2014 e il 2021, ha registrato 103 casi di sacrifici umani avvenuti in tutto il Paese. Questo tipo di reati è più diffuso nelle zone rurali dell’India, dove persistono ancora credenze e ritualistiche tribali che considerano il sacrificio umano uno dei modi per placare la rabbia e guadagnarsi il favore delle divinità. Ma anche nelle metropoli del Paese si verificano talvolta episodi simili: lo scorso anno in India si è discusso molto di un caso di cronaca nera con protagonisti due uomini di Nuova Delhi che hanno confessato di aver ucciso un bambino di sei anni per convincere la divinità Shiva a farli diventare ricchi.