Hype ↓

Il Guardian è il sito che ha avuto più traffico per i Panama Papers

08 Aprile 2016

Lo scoppio del caso Panama Papers è stato di certo l’evento più rilevante e dibattuto degli ultimi giorni: il leak di 11 milioni e mezzo di file dallo studio legale panamense Mossack Fonseca ha esposto diversi leader mondiali, imprenditori e personalità varie. L’International Consortium of Investigative Journalists, che si è occupato dello scoop, ha selezionato 107 media mondiali per analizzare i documenti. Tra loro, il Guardian potrebbe essere la testata che ha avuto un miglior ritorno in termini di traffico Internet. Digiday ha scritto che il 4 aprile scorso, il giorno in cui sono uscite la maggior parte di notizie relative allo scandalo, il sito del quotidiano londinese ha raggiunto i 10.4 milioni di utenti unici, con oltre 35 milioni di visualizzazioni di pagina.

La media del Guardian si aggira sugli 8 milioni di utenti giornalieri. Il dato riguardante i Panama Papers è doppiamente impressionante, vista la complessità del caso giornalistico in questione. «È una storia complicata», ha detto Juliette Garside, responsabile delle inchieste del giornale, «devi costruire chart per mostrare cose come il riciclaggio di denaro off-shore, o come le ricchezze passano dalla Cina e dal Sud America attraverso hub come Londra o Zurigo, e dove vanno poi da lì per raggiungere i paradisi fiscali». Le precedenti giornate di record di visualizzazioni dell’anno corrente sul sito britannico riguardavano la morte dell’attore Alan Rickman (14 gennaio, 14,5 milioni di utenti) e gli attacchi di Bruxelles (22 marzo, 11,7 milioni).

Si può leggere un’analisi approfondita sui numeri record della copertura del Guardian su Digiday.

Articoli Suggeriti
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Leggi anche ↓
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Calenda: Endgame

Dopo il pessimo risultato alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, l'ascesa del leader di Azione sembra essersi bruscamente interrotta, tra candidature incomprensibili e sfuriate contro gli elettori.

di Studio
Tre giovani business che vogliono cambiare le regole, dal vivo, con Studio e Apple

Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti