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Ci sarà un sequel di C’era una volta a… Hollywood diretto da David Fincher, scritto da Quentin Tarantino e con protagonista Brad Pitt Il film racconterà la storia di Cliff Booth, il personaggio interpretato da Pitt nel film di Tarantino del 2019.
Prada ha aperto un ristorante ispirato ai film di Wong Kar-wai Si trova a Shangai e riproduce l'atmosfera dei film del regista di "In the Mood for Love".
La ministra della Giustizia americana vuole la condanna a morte per Luigi Mangione Ha inviato una comunicazione ai procuratori federali, chiedendo la pena di morte per quello che definisce «un terrorista».
Per aspera ad astra è il tema dell’edizione di C2C Festival che renderà omaggio a Sergio Ricciardone I biglietti saranno acquistabili da sabato 5 aprile.
È morto Val Kilmer, la rockstar della Hollywood degli anni ’80 e ’90 Aveva 65 anni e da tempo si era ritirato dalle scene a causa di un cancro alla gola.
C’è un pesce che si è evoluto appositamente per evitare di avere a che fare con i suoi simili Si chiama tetra messicano (Astyanax mexicanus) e ci ha messo 20 mila anni per raggiungere questo notevole risultato.
Nei biopic sui Beatles di Sam Mendes ci saranno tutti i boni preferiti di internet Harris Dickinson interpreta John Lennon, Paul Mescal sarà Paul McCartney, Barry Keoghan è Ringo Starr e Joseph Quinn farà George Harrison.
Adolescence verrà mostrato in tutte le scuole medie inglesi Un'iniziativa appoggiata dal Primo ministro inglese, Keir Starmer.

Il lato oscuro del frigorifero di un grande cuoco

Una curiosa antologia raccoglie immagini dei frigoriferi dei più grandi cuochi del mondo. Non ci sono solo delizie.

14 Ottobre 2015

inside_chefs_fridges_europe_va_i_3d_04619_1508121515_id_988216Chiunque si avvicini al gorgogliante universo contemporaneo del cibo è destinato, presto o tardi, ad apprendere un segreto insospettabile: i cuochi, in realtà, mangiano un sacco di schifezze. Il fatto è che non avere voglia di cucinare è assolutamente normale, e capita a tutti. Anche agli chef.

Più difficile, invece, immaginare il peculiare sentimento di disgusto che si prova quando sei abituato a pensare che far da mangiare è la tua vita. Il primo dato fondamentale è che stai morendo di fame, perché se non hai fame non mangi (il concetto di “pasto”, per un cuoco, è del tutto artificioso). Secondo punto: non mangiando quasi mai a casa, il frigorifero rischia di essere un anfratto inquietante. Il mio, per esempio, in questo momento contiene mezzo panetto di burro, un broccolo acquistato in settembre che continuo ad ignorare con grande disinvoltura, delle cose confezionate appartenenti al mio coinquilino e un barattolo di pickle di cipolle. E basta.

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Ma non avere nulla in frigorifero, di per sé, non è un grosso problema per il cuoco scaltro: ci si può sempre inventare qualcosa di stupefacente con poco e nulla, fa parte del mestiere. Bisogna però capire la sostanza di cui è fatta la pigrizia del cuoco affamato in contesto domestico: non aver voglia di cucinare significa ritrovarsi a cucinare male, e cucinare male significa diventare tristi.

Ci sono quindi due soluzioni, di cui testimoniano ampiamente i pluripremiati frigoriferi antologizzati da Carrie Solomon e Adrian Moore per Taschen nel libro Inside Chefs’ Fridges: le schifezze e, soprattutto, le conserve.

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Nel frigo di Massimo Bottura, che è uno che dice che le sue ossa sono fatte di Parmigiano e che nelle sue vene scorre aceto balsamico, tiene nel frigo un pezzo di parmigiano confezionato sottovuoto, palesemente acquistato al supermercato.

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Il mio preferito è il frigorifero di Inaki Aizpitarte, chef numero 21 al mondo e pioniere della bistronomie (servire a prezzi accessibili un’alta cucina con menu fisso e prodotti rigorosamente stagionali, lasciando perdere tutta l’argenteria dei ristoranti di lusso). Forse mi piace perché è l’unico da cui ho mangiato: o forse è perché mi ispira grande simpatia il fatto che un fondamentalista della stagionalità dei prodotti come lui abbia in frigo solo tre verdurine, due delle quali assolutamente inconciliabili: le indivie sono di stagione da novembre a marzo e i cetrioli da maggio ad agosto. Per il resto, come vedrete, è il festival dei sottaceti.

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Ricordo di aver visto, qualche anno fa, un’intervista doppia con Carlo Cracco e Benedetta Parodi. I primi venti minuti sono abbastanza dimenticabili: battutine, sviolinate sulla tradizione italiana e una jam-session di luoghi comuni fra il maschio alfa e la pratica massaia. Alla fine, viene chiesto a entrambi cosa non deve mai mancare a casa, in dispensa o in frigorifero. La Parodi risponde: il soffritto surgelato, per fare una pasta “veloce”. Cracco, invece, con il consueto tempo comico da cowboy distaccato, lascia qualche minuscolo secondo di silenzio come per fare esaurire la cosa del soffritto. Poi risponde: il pane. E il salame.

Tutte le immagini sono tratte da Inside Chef’s Fridge, Europe, di Carrie Salomon e Adrian Moore, 21 x 30 cm,  copertina rigida, 328 pagine, Taschen 2015, € 39,99.
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