Hype ↓

Il business della Spam (la carne in scatola) ai tempi del web

23 Maggio 2012

C’è una marca di carne in scatola che esiste dal 1937 e per decenni è stato un prodotto di riferimento per milioni di persone. Nonostante questo, quando si nomina il suo nome, Spam, nessuno pensa al cibo, quanto alle e-mail-spazzatura che ogni giorno riceviamo nelle nostre caselle di posta elettronica, solitamente a sfondo sessuale (enlarge your penis) o truffaldino (“hai vinto un iPad” et similia). Inutile dire che questo accostamento non è stato una bella notizia per la Hormel Foods Corporation, la società che produce Spam – nel senso di carne in scatola.

Tutto ha inizio nel 1970 in una puntata dello storico programma Monty Python’s Flying Circus (Bbc) scritto e recitato dai Monty Python. Tra gli sketch comici dello show, ce n’era uno ambientato in un bizzarro ristorante in cui il cameriere leggeva ai propri clienti un menù in cui ogni portata era a base di Spam, per l’appunto (nella versione italiana si parla di spalmella). Da allora il termine si è evoluto ed è arrivato a indicare qualsiasi messaggio non desiderato, fastidioso, non richiesto e rindondante: è particolarmente nota la “spam” fatta dai fan di Star Wars nei forum online dedicati ai fan di Star Trek, per esempio.

 

 

Il termine si è diffuso straordinariamente nel linguaggio informatico e di tutti i giorni: nel 2011 è entrato nell’Oxford English Dictionary (prima che vi entrasse la carne in scatola) e per molti anni, spiega Bloomberg Businessweek, il business della Hormel Foods ne ha risentito. Non più. Nel 2011, infatti, si sono vendute 122 milioni di scatole di Spam, e il segreto del successo è stato proprio accettare l’idea che i Python prima e le e-mail dopo hanno cambiato per sempre l’accezione comune del loro brand. Resistere a una parola ormai diventata d’uso comune in senso negativo è impossibile. Bisogna quindi accettare e, anzi, giocare sul riferimento al noto sketch del gruppo di comici inglesi o sulla cultura digitale. Solo così la carne in scatola è riuscita a resistere e, anzi, a conquistare quote di mercato.

Articoli Suggeriti
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Leggi anche ↓
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Calenda: Endgame

Dopo il pessimo risultato alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, l'ascesa del leader di Azione sembra essersi bruscamente interrotta, tra candidature incomprensibili e sfuriate contro gli elettori.

di Studio
Tre giovani business che vogliono cambiare le regole, dal vivo, con Studio e Apple

Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti