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I quadri di Hopper trasformati in film

08 Luglio 2016

Nella rassegna di eventi collegati alla retrospettiva su Edward Hopper ospitata a Palazzo Fava di Bologna, aperta al pubblico fino al 24 luglio, c’è anche un laboratorio che approfondisce l’influenza esercitata dal’artista statunitense sul cinema. L’opera House by the Railroad ad esempio ha ispirato una delle ambientazioni di Psycho, di Alfred Hitchcock, e in La finestra sul cortile, dello stesso regista, si trovano diversi rimandi a lui. Un riferimento a House by the Railroad compare anche ne I giorni del cielo di Terrence Malick, e pure Woody Allen nel suo Manhattan ha voluto omaggiare il pittore riproducendo la prospettiva del ponte di Queensborough Bridge; Wim Wenders invece ha fatto suoi gli insegnamenti di Hopper per creare gli scenari desertici popolati da insegne di motel di Paris, Texas.

Molta della produzione di Hopper raffigura soggetti impegnati a riflettere: «Probabilmente stavo inconsciamente dipingendo la solitudine di una grande città» disse Hopper commentando Nighthawks, uno dei suoi quadri più famosi, che ha influenzato maggiormente le pellicole di diversi registi: da Giorni perduti di Billy Wilder, a Crimini invisibili di Wenders, fino a Profondo rosso di Dario Argento.

Quadri di Edward Hopper e il cinema

Colui che più si è ispirato alle opere del pittore resta però l’austriaco Gustav Deutsch con il suo Shirley: Visions of RealityIl film è uscito nelle sale nel 2013 e narra le vicende di un’attrice newyorkese attraverso tre decenni turbolenti della storia americana, dal 1931 al 1965, toccando la Grande depressione e le campagne per i diritti civili, arrivando fino alla Seconda guerra mondiale e ai conflitti razziali. Shirley: Visions of Reality riproduce fedelmente oltre dieci quadri dell’artista, sfruttandoli come filo conduttore per la narrazione. Come riporta il magazine Another, «il processo produttivo seguito da Deutsch è stato estremamente meticoloso. Il regista ha esplorato il lavoro del pittore al fine di replicare le tonalità dei dipinti nei minimi dettagli; i precedenti studi in architettura di Deutsch hanno poi permesso di ricreare accuratamente l’illuminazione tipica dei quadri hopperiani».

In copertina: il quadro Nighthawks di Edward Hopper all’Institute d’arte di Chicago. Nel testo: una scena del film Shirley: Visions of Reality di Gustav Deutsch.
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