Il nuovo videogioco di Harry Potter è stato accusato sia di transfobia che di propaganda gender
Venerdì 10 febbraio all’universo di Harry Potter si aggiungerà un nuovo pezzo, il videogioco per Pc, PS5 e Xbox Series Hogwarts Legacy. Come succede ormai da anni con qualsiasi cosa porti il logo Harry Potter, la discussione attorno al gioco si è subito trasformata in litigio su J.K. Rowling, da molti accusata di essere la portavoce delle Terf – trans exclusive radical feminist – di tutto il mondo. È cominciato tutto, come racconta Lisa Marie Segarra su Kotaku, alla fine del 2022, su Reddit, nel thread r/GamingCircleJerk, dove di solito si ritrovano gamer “di sinistra” per scambiarsi battute e meme sui videogiochi. Ogni tanto, però, qualcuno pubblica un post “serio” – in gergo definiti unjerk – per discutere di questioni ritenute rilevanti anche al di là del mondo del gaming. È quello che ha fatto mercoledì 21 dicembre l’utente GrizzlyPeak72, in un post intitolato “Il vostro team di moderatori vi ricorda gentilmente che questa donna è una Terf e chiunque decida di sostenerla economicamente è transofobico”: sotto questa caption, un’immagine che univa la copertina di Hogwarts Legacy e una foto di Rowling. Poche ore dopo la pubblicazione, sotto questo post di GrizzlyPeak72 c’erano già 3700 commenti.
Da Reddit la discussione si è subito allargata ai social ed è andata avanti per settimane, fino a oggi. Molte persone si sono dette in disaccordo con GrizzlyPeak72: secondo loro, acquistare una copia di Hogwarts Legacy non significa condividere le opinioni di Rowling sulle donne transgender. Altri, invece, hanno detto che sostenere economicamente la scrittrice – ogni prodotto col marchio Harry Potter contribuisce alla crescita delle sue rendite, d’altronde – è una colpa. Altri ancora hanno approfittato dell’occasione per ricordare tutte le nefandezze secondo loro contenute nella saga di Harry Potter: i nomi stereotipati dei personaggi non bianchi, le goffe allegorie di razzismo e schiavitù, le tracce di antisemitismo negli elfi e nei goblin. C’è stato anche qualcuno che, in direzione ostinata e contraria, ha colto l’opportunità per convincere tutti che Rowling in realtà non è affatto una Terf. In ogni caso, secondo GrizzlyPeak72 la sua iniziativa è servita quanto meno a stanare moltissimi transfobici fino a questo momento rimasti in incognito: dalla pubblicazione del post, infatti, ne sarebbero stati bannati più di mille.
Certo, a peggiorare la reputazione del gioco c’è stato anche il fatto che l’ex lead designer di Hogwarts Legacy fosse un noto troll del movimento alt-right Gamergate. Forse è anche per “ripulire” l’immagine del gioco che i creatori hanno deciso di inserire al suo interno il primo personaggio transgender della storia del franchise di Harry Potter. Si tratta di un Npc – non playable character – di nome Sirona Ryan (personaggio creato senza consultare Rowling, si sono premurati di precisare gli sviluppatori). Sirona è la padrona della taverna del villaggio di Hogsmeade – che si trova vicino al castello di Hogwarts ed è uno dei pochissimi luoghi del mondo di Harry Potter abitato da soli maghi – e parlando con lei il giocatore può, per così dire, intuire il fatto di stare interagendo con un personaggio trans. Sirona, infatti, non si dichiara apertamente tale, ma dice che, quando frequentava Hogwarts, i suoi compagni ci misero un po’ «a capire che avevano a che fare con una strega e non con un mago». Ovviamente, alla notizia dell’esistenza di Sirona, è immediatamente esplosa un’altra shitstorm: questa volta si sono incazzati i gamer di destra, che hanno cominciato ad accusare il gioco di fare propaganda gender.