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Il 25 aprile Lucky Red riporta al cinema Porco rosso di Hayao Miyazaki Con delle proiezioni speciali per celebrare la Festa della Liberazione.
Google sta sviluppando un’intelligenza artificiale per parlare con i delfini Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
La Royal Philarmonic Concert Orchestra farà due concerti in cui suonerà la colonna sonora di Metal Gear Nella più prestigiosa delle cornici, anche: la Royal Albert Hall.
È uscito un libro con tutte le fotografie scattate da Corinne Day sul set del Giardino delle vergini suicide Pubblicato da Mack, è un'aggiunta indispensabile al kit di sopravvivenza di tutte le sad girl del mondo.
Un gruppo di giovanissimi miliardari sta organizzando delle gare di spermatozoi Il pubblico potrà seguire tutto in diretta streaming e anche scommettere sullo spermatozoo vincitore.
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
«Non siamo mai stati così vicini alla scoperta della vita su un altro pianeta» Lo ha detto il professor Nikku Madhusudhan, responsabile della ricerca dell'Università di Cambridge che ha trovato molecole compatibili con la vita sull'esopianeta K2-18b.
La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

Il Guardian ha elencato alcuni dei suoi errori più memorabili in 200 anni di storia

07 Maggio 2021

«Un quotidiano non può pubblicare articoli per 200 anni senza sbagliare qualcosa. Gli errori sono parte della sua storia». È con questa premessa che per celebrare i 200 anni dalla sua fondazione (era il 5 maggio 1821), il Guardian ha raccontato alcuni dei suoi errori più memorabili. Più che semplici refusi, valutazioni errate circa l’importanza di una notizia (come l’affondamento del Titanic, relegato in un piccolo spazietto a pagina 9 nel 1912), errori di comprensione scientifica (ne sono stati espressione un articolo del 1927 che promuoveva le virtù dell’amianto e altri, alla fine degli anni ’70, che preannunciavano l’arrivo di una nuova era glaciale incombente), ma soprattutto previsioni completamente sbagliate e controverse opinioni che il corso degli eventi avrebbe poi tacciato d’infamia.

Come spiega il Guardian, “i passi falsi” più evidenti sono stati quelli relativi alla colonna editoriale, che come vuole la tradizione giornalistica e la divisione della pagina è dedicata all’espressione del punto di vista del giornale su un grande tema del giorno. All’epoca della sua fondazione, quando ancora si chiamava Manchester Guardian, nel 1948 David Ayerst scrisse che «la democrazia è ancora sospetta nel circolo del Guardian». Nella stessa colonna poi venne dichiarato aperto sostegno alla legge marziale in Irlanda per sedare le turbolenze politiche, e al fatto che solo i contribuenti maschi potessero votare. Allo stesso modo, quando scoppiarono i moti indiani nel 1857 contro l’oppressione del potere coloniale britannico, nella colonna venne espressa la solidarietà della testata per il razzismo dell’Inghilterra. «È un nostro diritto governare la popolazione autoctona in virtù della nostra superiorità».

Poi l’odio verso Abrahm Lincoln, considerato nel 1860 dal Guardian «un imbroglione che usa l’emancipazione degli schiavi per il proprio tornaconto». In un editoriale sul suo assassinio venne scritto: «Il suo governo è stato una serie di atti abominevoli verso ogni vera espressione di diritto costituzionale e di libertà umana». Quando l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie furono uccisi a colpi d’arma da fuoco a Sarajevo nel giugno del 1914, l’allora direttore Charles Prestwick Scott vide ben pochi segni per un rivolgimento politico: «Non è neanche da ipotizzare che la morte dell’arciduca possa avere un qualche effetto immediato o saliente sulla politica dell’Europa». Un mese dopo sarebbe scoppiata la Prima Guerra Mondiale. Recentemente, tra gli errori di valutazione principali, c’è stata la “non previsione” di Brexit, di cui il Guardian non comprese gli esiti dall’inizio, scrive il Guardian stesso. «Il Regno Unito, gradualmente, si lascerà alle spalle le tensioni della campagna per il referendum», aveva commentato la testata, «e inizierà invece a concentrarsi sul suo futuro».

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