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Zaffiro, diamante o d’oro? Come funzionano i giubilei dei re d’Inghilterra

06 Febbraio 2017

Elisabetta II regna sulla Gran Bretagna da 65 anni: infatti salì al trono il 6 febbraio del 1952 e per questo si sta parlando molto in queste ore del suo “giubileo di zaffiro”. Il termine “giubileo” può indicare molte cose, ma è sempre associato a cicli dove un periodo lungo si conclude con grande festeggiamenti: di origine biblica, originariamente segnalava la pratica, seguita dagli antichi israeliti, di liberare gli schiavi e perdonare tutti i debiti; l’espressione è stata poi ripresa dalla Chiesa cattolica, per indicare gli anni santi (in genere ogni 25 o 50 anni) in cui si incoraggiano i pellegrinaggi a Roma ed è concessa l’indulgenza plenaria. Per la religione anglicana e la Corona inglese – due istituzioni collegate, visto che il monarca è anche il capo della Chiesa – il giubileo coincide con la “cifra tonda” di un anniversario dell’incoronazione, seguendo questo schema:

Giubileo d’argento: venticinquesimo anniversario
Giubileo di rubino: quarantesimo anniversario
Giubileo d’oro: cinquantesimo anniversario
Giubileo di diamante: sessantesimo anniversario
Giubileo di zaffiro: sessantacinquesimo anniversario
Giubileo di platino: settantesimo anniversario

Finora però nessuno ha mai festeggiato il giubileo di platino. Infatti la regina Elisabetta è ad oggi il monarca più longevo della storia britannica, la prima ad avere mai raggiunto il giubileo di zaffiro. Prima di lei, la regina Vittoria, che ha regnato tra il 1837 e il 1901, aveva celebrato il giubileo di diamante nel 1897.

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