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Il 25 aprile Lucky Red riporta al cinema Porco rosso di Hayao Miyazaki Con delle proiezioni speciali per celebrare la Festa della Liberazione.
Google sta sviluppando un’intelligenza artificiale per parlare con i delfini Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
La Royal Philarmonic Concert Orchestra farà due concerti in cui suonerà la colonna sonora di Metal Gear Nella più prestigiosa delle cornici, anche: la Royal Albert Hall.
È uscito un libro con tutte le fotografie scattate da Corinne Day sul set del Giardino delle vergini suicide Pubblicato da Mack, è un'aggiunta indispensabile al kit di sopravvivenza di tutte le sad girl del mondo.
Un gruppo di giovanissimi miliardari sta organizzando delle gare di spermatozoi Il pubblico potrà seguire tutto in diretta streaming e anche scommettere sullo spermatozoo vincitore.
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
«Non siamo mai stati così vicini alla scoperta della vita su un altro pianeta» Lo ha detto il professor Nikku Madhusudhan, responsabile della ricerca dell'Università di Cambridge che ha trovato molecole compatibili con la vita sull'esopianeta K2-18b.
La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

Giovani illustratori: Andrea Mongia

La terza intervista agli artisti coinvolti nel progetto New Italian Classic realizzato da Studio per Pitti Uomo 2016.

10 Giugno 2016

In occasione di Pitti Uomo, in programma da 14 al 17 giugno a Firenze, quattro autori scelti da Studio descrivono quattro concetti del nuovo vestire maschile e quattro illustratori danno forma alle loro parole. Per anticipare alcuni temi del progetto, stiamo pubblicando ogni giorno un’intervista a ognuno dei quattro disegnatori coinvolti con un portfolio dei loro lavori che ci piacciono. Oggi è il turno di Andrea Mongia: Nato nel 1989, abruzzese, vive a Roma ed è membro di Studio Pilar. Tra i suoi clienti: The New York Times, The Boston Globe, The Wall Street Journal, The Sunday Times Magazine, Variety, ProPublica, Loescher Editore, Leftloft, Donna Moderna, L’Unità e Rivista Studio.

 Cos’è per te un classico italiano?

Mastroianni davanti ad una natura morta di Morandi ne La Notte di Antonioni. Oppure la pizza, anche se preferisco gli spaghetti al pomodoro e Basilico, per il sapore e le foto.

 Quali sono i motivi ispiratori del tuo lavoro, le influenze, i maestri?

I libri, le storie delle persone, e tutte quelle cose che purtroppo non parlano, come le piante o i sassi. Mi piacciono molto i racconti, soprattutto quelli di Cheever e cerco di rubarne la sintesi. Continuo ad osservare i quadri di Goya e di Rothko, le illustrazioni di Pinter e di Matticchio. Mi ripeto sempre che basta poco per raccontare una storia, less is more ma il problema è che in less c’è tutto l’universo.

ⓢ Che differenze c’è tra il lavoro di illustrazione classico (editoriale) con quello che avete realizzato per Pitti, che ha un rapporto con lo spazio fisico? Quali difficoltà? Quali libertà?

Totalmente diverso: nel mio lavoro seguo solitamente un approccio narrativo o concettuale, il lavoro per Pitti è invece un’interpretazione astratta dell’abito sartoriale, ricorda le trame, i tessuti, i segni sulla stoffa. Inoltre è un lavoro di grande formato, pensato per essere visto anche da lontano, l’opposto del classico lavoro editoriale.

 Che rapporto hai con la moda? Come ti vesti? Cosa ti piace indossare?

La seguo di lato, più come ispirazione per il disegno che per scegliere cosa indossare. Personalmente preferisco abiti dalle forme semplici che mettono in risalto la trama del tessuto, i colori neutri ed i piccoli dettagli in contrasto.

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