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George R.R. Martin ha detto che il finale di Six Feet Under è il migliore nella storia delle serie

04 Settembre 2023

Qualche settimana fa Vanity Fair ha pubblicato una lista intitolata “25 episodi televisivi perfetti degli ultimi 25 anni” e martedì scorso George R. R. Martin, autore di Il Trono di Spade, ha detto cosa ne pensa nel suo “non blog”, Not a Blog. Il suo nome compare all’incirca a metà articolo, per la direzione dell’episodio “Blackwater” (nono e penultimo episodio della seconda stagione di Game of Thrones) che si aggiudica questa menzione grazie a «scene d’azione sorprendenti e un’abile caratterizzazione dei personaggi che rendono l’episodio altamente coinvolgente». Malgrado varie serie tra quelle citate dalla rivista siano state apprezzate dall’autore, quando si trova a dover dire quale sia l’episodio indimenticabile per lui, non ha dubbi: si tratta di “Everyone’s waiting”, il finale di Six Feet Under, che Martin arriva a definire «ancora più che perfetto», aggiungendo che non riesce a immaginare che qualcuno possa fare meglio di così.

Andata in onda dal 2001 al 2005, Six Feet Under, diretta da Alan Ball e prodotta da Hbo, segue le vicende dei Fisher, una famiglia di Los Angeles. A seguito della morte del padre, Nathaniel Fisher, i parenti si trovano a dover gestire l’attività di famiglia, un’impresa di pompe funebri. La serie offre una prospettiva originale su come affrontare o, paradossalmente, vivere la morte nel quotidiano. Che il finale della serie abbia riscosso successo comunque non è una novità, visti gli ascolti, rimasti altissimi dalla prima alla quinta e ultima stagione.

Nel post, Martin passa poi a elogiare altre serie della lista che ha apprezzato (nel complesso anche più di Six Feet Under), in particolare Rome, Deadwood e Fargo. Sono inoltre confermate dall’autore alcune scelte di Vanity Fair, come “San Junipero” (Black Mirror), che ammette di aver visto e rivisto o “The Pine Barrens” (The Sopranos), che l’ha tenuto sulle spine fino all’ultima scena. Spende qualche parola anche per The Wire, che sostiene abbia spesso rasentato la perfezione. Malgrado questo, Martin non pensa che esistano prodotti artistici “perfetti” in tutto e per tutto, ma scrive che è molto gratificante che qualcuno lo pensi del suo lavoro. Infine, parlando di progetti futuri, lancia un messaggio di speranza ai suoi fan, «c’è sempre una prossima volta. Voglio far sempre meglio, ogni volta che mi siedo al computer».

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