Degli adolescenti travestiti da studenti stanno saccheggiando le gallerie di Manhattan
Potrebbe essere d’ispirazione per un film, una specie di Bling Ring del mondo dell’arte, anche se il bottino dev’essere stato decisamente meno ricco. Come ha riportato Dazed, durante lo scorso fine settimana, almeno cinque gallerie di Manhattan hanno subito dei furti di alcuni oggetti da parte di un gruppo di adolescenti. Fingendosi studenti d’arte desiderosi di più informazioni e spiegazioni sulle mostre in corso o sulle opere esposte, i ragazzi sono riusciti a portarsi via oggetti di valore del personale delle gallerie: portafogli, borse, cuffie del cellulare, carte di credito.
«Un giovane mi ha distratto mentre un altro ha rubato la mia American Express dal portafoglio. Mi hanno persino dato le loro email così che potessi inviargli dei Jpeg», ha scritto la gallerista Cindy Rucker sul Nada Noodle, un forum online per i membri della New Art Dealers Alliance. In questo caso però, la carta è stata bloccata rapidamente, subito dopo una spesa di quaranta dollari in un ristorante non distante dal luogo del furto, mentre i dipendenti di altre gallerie non sono stati così fortunati. Nel weekend i ladri hanno continuato a vagare in altre gallerie e la vittima più colpita dalle rapine è stata la Betty Cunningham Gallery che in una mail allo staff riferisce: «Purtroppo ieri due giovani sono entrati nella galleria fingendosi studenti d’arte e sono riusciti a rubare oggetti personali dello staff». Tra questi oggetti c’era un portafoglio, rubato da dietro la reception mentre qualcun altro teneva occupato il personale, probabilmente fingendosi un potenziale collezionista. In questa occasione, in circa venti minuti, il gruppo è riuscito a spendere migliaia di dollari prima che qualcuno si rendesse conto del furto.
Tutte le rapine sono state denunciate alla polizia, ma la banda non è ancora stata trovata. Secondo altri galleristi di New York, i ladri sono stati avvistati anche nel Lower East Side, dove si trova Ulterior, la galleria di Takako Tanabe che ha scritto, sempre al Nada Noodle: «Sorpresa, sono arrivati di nuovo nella mia galleria. Questa volta erano solo due ragazzi e uno di loro aveva una bicicletta. Mi hanno chiesto: «Ma questa è una galleria?» e io ho risposto «Sì ma è chiusa» e ho sbattuto la porta».