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19:13 lunedì 24 marzo 2025
Herbie Hancock ha detto che non fa un album da 15 anni perché si distrae continuamente con YouTube. «Sono vittima di questa cosa, ma che ci vuoi fare, è la vita», ha detto in un'intervista a Bbc.
Su YouTube è uscito il sequel di Leaving Neverland, il documentario sui presunti abusi sessuali commessi da Michael Jackson. Il regista è lo stesso e i "protagonisti" sono sempre Wade Robson e James Safechuck, i due uomini che accusarono Jackson nel 2019.
Bong Joon-ho ha chiesto a John Carpenter di scrivere la colonna sonora del suo prossimo film e lui ha detto subito sì. I due si sono messi d'accordo durante una proiezione della versione restaurata de La cosa.
Si è scoperto che prima di fare il ministro, Guido Crosetto ha lavorato con Marlene Kuntz e Afterhours. E di diverse altre band, grazie a un'associazione culturale chiamata Zaboom: lo ha raccontato in un'intervista a "Un giorno da pecora".
Il governo serbo è accusato di aver usato un “cannone sonoro”, un’arma illegale, contro i manifestanti di Belgrado. E adesso i manifestanti chiedono un'indagine indipendente per scoprire cosa è successo davvero.
I Fontaines D.C. hanno fatto una bellissima cover di “Heart-Shaped Box” dei Nirvana. Cucendola assieme a "Can You Feel My Heart" dei Bring Me The Horizon.
Prima di morire, David Lynch aveva iniziato a lavorare a una nuova serie tv. Lo ha confermato in un'intervista l'attrice Naomi Watts, che avrebbe dovuto essere la protagonista assieme a Laura Dern.
Il marchio cinese BYD dice di aver inventato un’auto elettrica che si ricarica in 5 minuti. E sarebbe un altro bel problema per Tesla, che continua a perdere valore.

L’ultimo progetto di Gaetano Pesce è una collezione di calzini

04 Aprile 2024

Il 2 aprile Ssense ha pubblicato una bella intervista a Gaetano Pesce firmata Max Lakin e accompagnata da una serie di fotografie scattate da David Brandon Geeting nel suo studio al Brooklyn Navy Yard. Titolo: “Gaetano Pesce pensa che i calzini possano essere arte”. Nell’intervista, «l’instancabile designer», come viene definito, parla dell’importanza dell’incoerenza e di quello che, purtroppo, possiamo dire oggi, resterà il suo ultimo progetto, una linea di calzini – ovviamente coloratissimi – realizzata in collaborazione con il brand Doublesoul. Si chiamano “Calzacuore“, sono disponibili in 3 colori (ocra, azzurro, rosa) e costano 35 dollari. Per lanciare la collezione il brand ha realizzato anche un video, pubblicato su Instagram proprio ieri.

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Gaetano Pesce è morto oggi, giovedì 4 aprile, nella sua casa di New York. Nato l’8 novembre del 1939 a La Spezia, aveva 84 anni. Oltre a essere stato uno dei più importanti designer italiani era anche scultore e architetto. Negli ultimi anni, grazie alla sua collaborazione con Matthieu Blazy, direttore creativo di Bottega Veneta, Pesce aveva consolidato il suo lungo e fruttuoso rapporto con la moda, prima firmando il meraviglioso set della sfilata spring-summer 2023 (che comprendeva uno dei suoi pavimenti in resina colata e 400 sedie uniche), poi creando un’installazione per la boutique in via Montenapoleone, una specie di grotta delle meraviglie che si chiamava Vieni a Vedere.

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L’intervista pubblicata da Ssense comincia così: «Sono le 2:30 di un martedì pomeriggio quando Gaetano Pesce mi offre un cappuccino, violando con disinvoltura un sacro principio della cultura italiana del caffè, così rigido nel suo assolutismo che semplicemente chiedere il latte dopo colazione conduce la maggior parte degli italiani al parossismo. Ma Pesce non ha mai aderito alle convenzioni». E continua riassumendo perfettamente la sua carriera: «Per più di 60 anni, il designer industriale e architetto nato a La Spieza (sic!) ha allegramente ignorato i gusti dominanti. Al loro posto ha suggerito una visione alternativa di come dovrebbero apparire le cose, spesso evocate da resine, schiume e poliuretani dai colori sgargianti, e che appaiono indisciplinate, in vari stadi di fusione, o congelamento, o nell’atto di entrare in uno stato della materia fino ad ora sconosciuto. Dichiarò guerra alle linee rette e non cedette mai, scavando invece un solco grondante e oleoso attraverso il modernismo, rifiutando i suoi tentativi di delimitare la vita in una forma ordinata. Pesce predilige il disordinato, il caotico e il delirante, che dopo tutto sono più coerenti con la vita vera».

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