Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
È uscito un nuovo libro dell’autore di Prova a prendermi
Dopo quasi 40 anni dalla pubblicazione dell’autobiografia Catch Me if You Can (Prova a prendermi) e a 17 anni dall’uscita dell’omonimo adattamento cinematografico con Leonardo di Caprio diretto da Steven Spielberg, l’ex truffatore e falsario statunitense Frank Abagnale ha pubblicato Scam Me If You Can (Prova a truffarmi), il suo quinto libro. Come consulente per la sicurezza del governo e membro dell’Fbi, negli utlimi 40 anni ha tenuto oltre 3000 seminari sui crimini contro governi e istituzioni, ma è la prima volta che Abagnale parla di truffe ai consumatori. «Non sono un ex poliziotto, né un detective. Sono il tizio che ha fatto realmente queste cose, che ha vissuto quella vita, che racconta come queste persone lavorano e come i crimini vengono organizzati».
Nel suo celebre primo libro Abagnale raccontava la sua esperienza: come falsario, negli anni ’60, era riuscito ad incassare 2,5 milioni di dollari, finendo per scontare 5 anni di prigione. Questa volta, però, i protagonisti del suo racconto sono le persone truffate online in diversi modi: dal catfishing, al furto d’identità, alle donazioni fraudolente su GoFundMe. Le vittime più frequenti sono i Millennial, spiega Abagnale in un’intervista a Vox, mentre i più anziani sono quelli che perdono più soldi. «Perché ne hanno di più» commenta l’autore.
Ma che differenza c’è tra i truffatori degli anni ’60 e quelli di oggi? «Il crimine è sempre lo stesso. Ma una volta il truffatore era un uomo sicuro di sé, vestito bene. Magari avrebbe detto: “Non porterò via tutti i soldi a questo vecchietto”», commenta Abagnale «mentre oggi puoi truffare una vittima a migliaia di chilometri di distanza mentre è seduta dietro al suo laptop a bere il caffè in pigiama. Lui non ti vede. Tu non lo vedi. Non c’è più compassione e gli porterai via ogni centesimo».

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.