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20:34 venerdì 11 aprile 2025
Dopo 24 anni di attesa, sta per uscire un nuovo album dei Pulp Si intitola More, arriverà il 6 giugno e il primo singolo, "Spike Island", è già disponibile.
Spike Lee ha dovuto annunciare da solo la sua partecipazione a Cannes perché a Cannes si sono dimenticati di lui Nella categoria Fuori Concorso con il suo film Highest 2 Lowest, remake di un film di Akira Kurosawa.
È stato introdotto un codice Ateco per la prostituzione e sta già facendo discutere E l'Istat è dovuta intervenire per chiarire che il codice 96.99.92 non significa che la prostituzione in Italia sia stata legalizzata.
I film selezionati al Festival di Cannes di cui parleremo tutti Oggi è stata annunciata la selezione ufficiale dell'edizione 2025 e la macchina dell'hype si è già messa in moto.
Nella nuova edizione Adelphi, Lamento di Portnoy di Philip Roth si chiamerà soltanto Portnoy Dal 20 maggio, Roth entra a far parte del catalogo Adelphi con un nuovo titolo e una nuova traduzione, curata da Matteo Codignola.
Adolescence tornerà con una seconda stagione La Plan B Entertainment, società di Brad Pitt che ha prodotto la prima stagione, ha confermato che si sta già lavorando sulla prossima.
Il Gruppo Prada ha acquisito Versace da Capri Holdings L'operazione da 1,2 miliardi di euro riporterà la proprietà dello storico marchio in Italia.
Il ritorno molto atteso dei Cani è arrivato a sorpresa Si intitola post mortem il nuovo album di Niccolò Contessa, uscito ben nove anni dopo il precedente Aurora.

Parte di una collezione di Francis Bacon alla Tate potrebbe essere falsa

27 Settembre 2021

«La mano, o le mani, artefici dei segni sulla tela potrebbero non essere di Francis Bacon in misura sostanziale». Questa è la conclusione incriminante di un curatore della Tate, citato dal Fondo Francis Bacon, dopo l’analisi sull’Archivio Barry Joule (BJA), che comprende l’insieme di pezzi che l’amico dell’artista, Barry Joule, donò nel 2004 al museo londinese. Il parere del curatore è apparso in un libro intitolato Francis Bacon: Shadows, in cui, da un’altra esperta, viene analizzata la collezione in questione. L’ archivista Sophie Pretorius che ha redatto il capitolo dedicatovi infatti non ha dubbi: «Nonostante il lavoro di Bacon non sia facile da imitare, la storia delle opere di Joule è piena di esagerazioni». Secondo lei servirebbe a questo punto «un pronunciamento più diretto oltre al mio, che indichi che alcuni segni rinvenibili nelle tele e nei disegni della collezione non assomigliano a quelli attribuiti a Bacon». Sarebbero parecchie le discrepanze e le incongruenze: tra le principali, la presenza di numerose opere realizzate a carboncino, tecnica mai utilizzata da Bacon altrove. Incriminante è anche il fatto che la grafia di alcune note legate alla collezione sarebbe molto simile a quella di Joule nel carteggio con l’amico, e non a quella dell’artista.

Interpellato dal Guardian, Joule si è detto furioso e pronto ad azioni legali. La diatriba tra il Fondo Francis Bacon e Joule è comunque cosa nota: nel 1998 l’Archivio che ora è in possesso della Tate era già stato richiesto dal Fondo stesso per il Bacon Study Center presso la Hugh Lane Gallery, a Dublino, per alcune ricerche. Qualche dubbio, insomma, c’è da tempo tanto che la collezione di Joule, amico di Bacon dal 1978 sino alla morte dell’artista nel 1992, nonostante sia ritenuta uno dei lasciti più generosi al museo (con 1.200 schizzi, fotografie e documenti per un valore stimato di 20 milioni di sterline) non è mai stata esposta.  Per quanto riguarda la nuova ipotesi relativa a una presenza di falsi, sempre interpellato dal Guardian,  un altro portavoce della Tate ha dichiarato senza sbilanciarsi che: «La collezione è stata acquisita ed è stata conservata e studiata. Il lavoro di Sophie Pretorius, per conto del Fondo Francis Bacon, ha portato avanti questi studi e accogliamo sempre con favore la ricerca che aiuta a gettare nuova luce su qualsiasi materiale in nostro possesso». 

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