Ha anticipato le autorità australiane, che stavano per cacciarla.
Il co-fondatore di Airbnb vuole andare a lavorare per il Doge di Musk

Cosa c’è di più oligarchico di invitare tutti i propri amici a governare un Paese? L’ultima aggiunta al già famigeratissimo Department of Government Efficiency (Doge) potrebbe essere uno dei migliori amici di Elon Musk: parliamo di Joe Gebbia, co-fondatore di Airbnb, membro del consiglio di amministrazione di Tesla, patrimonio personale 9 miliardi di dollari, finanziatore di qualsiasi partito gli sia tornato utile. Secondo quanto riportano Theodore Schleifer and Nicholas Nehamas sul New York Times, Musk starebbe pensando di farsi aiutare da Gebbia nella sua opera di “razionalizzazione” della pubblica amministrazione americana (che fin qui è consistito fondamentalmente di due cose: licenziamenti e aggiornamenti di software, con l’occasionale consultazione di dati sensibili da parte di persone che non hanno l’autorizzazione per farlo).
C’è una frase dell’articolo del New York Times che fa allo stesso tempo preoccupare e ridere: «Non è chiaro che cosa farà il signor Gebbia né quale sarà il suo incarico dal punto di vista formale». È una descrizione, questa, che si potrebbe usare per tutti i collaboratori che Musk si è scelto per il suo Doge: persone detentrici di un potere che non si capisce davvero chi glielo abbia concesso, per usarlo a quale fine ed entro quali limiti. Quindi di cosa farà questo dinamico duo Musk-Gebbia ancora non sappiamo nulla, ma di Gebbia un po’ di cose comunque le sappiamo. Tutte assai poco rassicuranti, onestamente. Per esempio: ha detto di essere diventato repubblicano (fino al 2000 votava democratico, aveva sostenuto Al Gore) grazie a Robert F. Kennedy Jr., il re dei complottisti mondiali, che definisce un «alleato».