Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.
Fare haiku con il New York Times


Il New York Times ha inaugurato un Tumblr di haiku – e che c’entra la grey lady con questi brevissimi componimenti poetici di tre versi d’origine giapponese? Nulla, ovviamente, se non fosse che l’autore di queste poesie è un algoritmo che pesca frasi dal sito del Times, le ritaglia e le assembla seguendo le rigide regole metriche dell’haiku. Col tempo, si legge sul blog, i suoi programmatori l’hanno aggiornato e migliorato, «rendendolo in grado di gestire metricamente anche parole come “Rihanna” o “terroir“, in modo da rimanere al passo con l’enorme vocabolario del Times».
I risultati spesso non sono entusiasmanti e il progetto sembra essere a metà tra il divertissement e l’esperimento di data mining dell’archivio del giornale. O forse è solo uno dei lussi che ora il quotidiano può permettersi, visto che i lettori hanno ricominciato a pagare per leggere i suoi articoli.
Di seguito alcuni esempi di haiku con link all’articolo relativo.
It’s hard to find your
bearings in the middle of
a cataclysm.
(via)
The one thing to be
careful about is trimming
the broccoli rabe.
(via)
Only rarely does
a giant solar blast fly
directly at Earth.
(via)