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E non ci hanno messo The Times They Are a-Changin

27 Aprile 2011

The Nation, settimanale di riferimento dell’America progressista (pardon, di una certa America progressista) ha stilato una lista delle dieci migliori canzoni di protesta (o sarebbe meglio dire canzoni da protesta) della storia recente. Che sarebbero, nell’ordine:

  1. Get Up, Stand Up (Bob Marley). Tracy Chapman, che chiude quasi ogni concerto così, sarà contenta…
  2. Suspect Device (Stiff Little Fingers)
  3. Ku Klux Klan (Steel Pulse)
  4. The Revolution Would not be Televised (Scott Heron)
  5. Little Boxes (Malvina Reynolds). Gianluca Nicoletti, che ne aveva fatto la sigla di Melog, forse non sarà così contento…
  6. I Ain’t Marchin’ Anymore (Phil Ochs)
  7. Waiting for the Great Leap Forward (Billy Bragg)
  8. Lonesome Death of Hattie Carroll (Bob Dylan)
  9. Respect (Aretha Franklin)
  10. Stop the Violence (Boogie Down Production)

Prima domanda: ma non siamo un fuori tempo massimo per pensare alle canzoni di protesta?

Seconda domanda: visto che vi piace Dylan, almeno potevate metterci The Times They Are a-Changin?

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