Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
In futuro i droni potrebbero sostituire i fuochi d’artificio
L’ultima notte dell’anno è la notte dei botti e dei fuochi d’artificio, una tradizione che però, come molte altre tradizioni novecentesche, potrebbe essere cancellata dal progresso della tecnologia, come riporta il Guardian. In sempre più occasioni ed eventi festivi, per esempio, ai fuochi d’artificio si preferiscono i droni. L’esempio più noto e apprezzato è stato sicuramente la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo, uno spettacolo che tutto il mondo si è fermato a osservare. Ma ci sono anche occasioni minori che dimostrano come i fuochi d’artificio stiano “passando di moda” e questo uso festivo, spettacolare dei droni cominci a essere sempre più apprezzato. All’evento Over the Top NYE presso la Reunion Tower di Dallas si festeggerà l’arrivo dell’anno nuovo con i droni, senza fuochi d’artificio, giusto per fare un altro esempio. Durante la Bonfire Night festeggiata a Mercia Marina, in Derbyshire (Inghilterra), più di mille persone hanno assistito a uno spettacolo tutto basato sulle luci e i voli dei droni.
«Chi come me lavora nel settore è convinto che questa dei droni non sarà una moda dalla vita breve, una passione che sparirà velocemente come è arrivata. Pensiamo sia una cosa che resterà, che si trasformerà e affermerà», ha detto al Guardian Ollie Howitt, creative coordinator di SkyMagic, una delle più grandi aziende del mondo nel campo dei “drone light shows”, che l’anno scorso realizzò uno spettacolo con trecento droni in occasione del Capodanno londinese. Secondo Howitt, la domanda mondiale per questi spettacoli è in costante crescita ed è aumentata in questi anni di pandemia.
Robert Neff, partner e general manager di Mercia Marina, aggiunge alla questione anche il fatto che «esiste un movimento piuttosto grande e importante che si oppone all’impiego dei fuochi d’artifcio». Nella sua decisione di festeggiare l’ultima Bonfire Night senza botti è entrata anche questa considerazione: i fuochi d’artificio spaventano gli animali, sia quelli selvatici che quelli domestici, e questo è un problema che non si può trascurare. «I droni non inquinano, si possono riutilizzare, non lasciano detriti o sporcizia di alcun tipo. In questo senso sono la scelta migliore, la più sostenibile».
Ovviamente, persino una questione apparentemente semplice e innocente come questa ha generato una discussione piuttosto accesa tra gruppi d’interesse contrapposti. Il portavoce della British Fireworks Association (sì, esiste davvero) ha detto, per esempio, che anche i droni lasciano la loro impronta sull’ambiente. Alcuni usano le batterie al litio, per esempio, note per la difficoltà dello smaltimento. «I fuochi d’artificio hanno un impatto limitatissimo sull’ambiente, studi recenti hanno dimostrato che due macchine portano più inquinamento di un intero spettacolo pirotecnico». E gli animali, poi, hanno di che temere anche dai droni, non solo dai fuochi d’artificio: i cavalli, per esempio, ne sarebbero terrorizzati, e le collisioni tra uccelli e droni sarebbero un evento all’ordine del giorno. Poi ci sono le questioni di logistica e sicurezza: i droni occupano uno spazio altamente regolato e il loro uso, soprattutto in grandi numeri e per intervalli di tempo prolungati, richiede l’approvazione di autorità competenti.
Ma, forse, il principale ostacolo alla diffusione dei droni ai fini di spettacolo, la salvezza degli spettacoli pirotecnici sarà la tendenza degli esseri umani ad amare la caciara. Neff (il già citato partner e general manager di Mercia Marina) ha detto che non è sicuro di continuare a usare i droni per gli eventi e gli spettacoli che organizza. «La gente si aspetta già più droni, più luci, più tutto. La gente vuole sempre di più. E penso che il chiasso ricopra una certa importanza in questi eventi».

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