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Come facevamo a vivere senza Doechii?

Tanti l'hanno scoperta grazie alla sua esibizione durante la fashion week di Milano, ma la rapper di 26 anni è stata la rivelazione musicale del 2024.

di Clara Mazzoleni

La sfilata-festa del 25 febbraio con cui Dsquared2 ha celebrato i suoi trent’anni è girata moltissimo sui social: merito di ospiti come Mia Khalifa, modelle come Amelia Gray e Naomi Campbell, tante collaborazioni (Magliano, Vaquera, Bettter, Ducati e… i Kiss) e, in generale, un’atmosfera super caotica e gioiosa. La vera protagonista dell’evento, però, è stata Doechii, un’artista che molti italiani hanno appena scoperto proprio grazie ai gemelli Dean e Dan, a cui va riconosciuto il merito di aver invitato alla loro festa la rapper americana più amata e celebrata del momento. Doechii ha aperto la sfilata (correndo con dei tacchi altissimi e indossando uno zaino pieno di banconote), poi si è esibita con un look completamente diverso dal solito, sorprendendo i fan che l’hanno conosciuta col suo album Alligator Bites Never Heal, ormai abituati al suo stile “vintage academia”, tra completini Miu Miu e camicie abbottonate, mocassini col calzino e dettagli di stile strani e geniali, come il viralissimo face tape (lo scotch che si mette sulle tempie per alzare gli angoli degli occhi) indossato così, in bella vista, sopra ai capelli, mentre normalmente i fili vengono nascosti sotto. Nella copertina dell’album Doechii indossa una camicia, un gonnellone, calzini bianchi, scarpe stringate, e tiene in braccio un alligatore albino.

L’album rap del 2024

I fan più fedeli quell’alligatore lo conoscevano già, in un video in cui già avevamo visto la Doechii più notturna e sensuale (quasi troppo sensuale, per il nostro debole cuore), che abbiamo ritrovato da Dsquared2. È il bellissimo e cupo video di “Crazy” del 2022, un po’ videogioco un po’ opera di Vanessa Beecroft (qualcuno nei commenti cita, giustamente, anche “This is America” di Childish Gambino e, ovviamente, Azealia Banks). Due anni dopo, nel 2024, a 26 anni, Doechii sforna l’album dell’alligatore, quello con cui ha vinto il Grammy per il Miglior Album Rap (terza donna in assoluto a vincere in questa categoria, dopo Lauryn Hill nel 1997 e Cardi B nel 2019).

In una delle canzoni più amate del disco, “Denial Is a River”, Doechii ammette, soltanto dopo essere stata messa alle strette da una vocina-terapeuta, in un dialogo diventato virale su TikTok anche nella spassosa versione censurata (in cui, praticamente, spariscono quasi tutte le parole) di avere avuto, negli anni precedenti in cui il successo l’ha destabilizzata, problemi di tossicodipendenza (la canzone finisce con un tragicomico esercizio di respirazione, anche questo diventato virale). Oltre a ringraziare Dio, sua madre e la sua ritrovata sobrietà, nel suo commovente discorso di accettazione del Grammy, Doechii ha incoraggiato le giovani ragazze nere a credere in se stesse e a non lasciarsi limitare dagli stereotipi.

Il Tiny Desk concert migliore della storia

Non è la prima volta che Doechii parla di come scrivere le sue canzoni sia un modo per elaborare l’esperienza di essere una donna nera. A chi non la conosce, a chi non ne ha mai sentito parlare, qualsiasi fan consiglierebbe di guardare prima di tutto la sua strepitosa esibizione al Tiny Desk, in cui Doechii è letteralmente circondata da una banda di giovani ragazze nere che accompagnano le sue canzoni con chitarre, basso, batteria, tastiera, sassofono, tromba e cori, e a cui, alla fine del set, dedica la bellissima “Black Girl Memoir”. Il risultato è il Tiny Desk migliore della storia (non esistono persone in disaccordo con questa affermazione), un concerto che mescola hip hop, rap, jazz, soul, R&B e funk che solo su YouTube ha accumulato 11 milioni di visualizzazioni. Su TikTok si è scatenato il delirio, da chi ha ripreso il momento in cui Doechii si mette a ringhiare, chiedendosi come possa essere così bello guardare una ragazza che ringhia, alle ragazze che si sono dichiarate perdutamente innamorate della virtuosa bassista, Zuri Appleby.

Non stupisce che Doechii sia stimatissima da Kendrick Lamar e soprattutto Tyler, The Creator, che l’ha voluta nel suo album Chromakopia. Lei e Tyler hanno i comune una grandissima creatività, una rara capacità di immaginare mondi che si discostano dal solito immaginario del rap, come dimostra il video di “Denial Is a River” o la stupenda esibizione al Late Show diventata famosa come la “braid connected performance”, in cui le sue lunghissime treccine erano collegate a quelle delle altre coriste/ballerine (anche qui look vintage accademia, ma Gucci). E se l’avete appena scoperta, ritagliatevi una serata da passare sul suo canale YouTube, che è pieno di perle, come ad esempio “Anxiety“, di 4 anni fa, in cui rappa sulla base di “Somebody That I Used To Know” di Gotye. C’è anche il vlog del 2020 in cui Doechii annunciava di essere appena stata licenziata da Chipotle: ma già lo sapeva, che in qualche modo ce l’avrebbe comunque fatta. Il video, in cui chiacchiera sgranocchiando patatine, si chiama “I got fired thank God