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Un’azienda di deepfake vuole il copyright della faccia di Tom Cruise
Come se ci fosse bisogno di altre notizie inquietanti a tema intelligenza artificiale, l’Hollywood Reporter ha raccontato la peculiare richiesta fatta dall’azienda Metaphysic – specializzata nella realizzazione di deepfake e famosa per l’account di TikTok con protagonista, appunto, il deepfake di Tom Cruise – allo U.S. Copyright Office: essere registrata come detentrice del copyright della faccia di Tom Cruise. L’azienda ha spiegato che dietro la richiesta non ci sono scopi commerciali né strategie industriali: l’intenzione sarebbe, in realtà, dimostrare che non c’è bisogno di aggiungere nuove leggi pensate appositamente per proteggere i cittadini dai rischi posti dallo sviluppo delle AI, ma che la legislazione già in vigore è sufficiente: per evitare i pericoli del deepfake, dunque, secondo Metaphysic basta che i cittadini americani, residenti a Hollywood e non, registrino il copyright delle loro stesse facce.
@deeptomcruise When I dance, I dance with my hands 🙌 #wednesday #DeepTomCruise #wednesdayadams
A presentare la richiesta all’ufficio competente è stato il Ceo di Metaphysic, Tom Graham. Nella pratica, Graham si definisce “autore” dei deepfake di Tom Cruise, un’accortezza che nelle sue intenzioni dovrebbe aiutarlo a evitare il parere negativo del Copyright Office. Simili richieste presentate in passato, infatti, sono state respinte con la motivazione che ai deepfake «manca l’autorialità umana necessaria a concedere il copyright, l’incontro tra le capacità delle mente umana e la necessità espressive dell’individuo». Secondo Graham, il caso suo, di Metaphysic e dell’account TikTok @DeepTomCruise è diverso: non solo è stato lui ad occuparsi personalmente dell’addestramento dell’AI che ha poi prodotto tutti i video presenti sull’account, ma a quanto fatto dalla macchina Graham afferma di aver aggiunto anche suoi «tocchi personali» – tra questi cita montaggio e composizione dell’immagine – in modo da aiutare l’intelligenza artificiale a produrre un risultato il più possibile realistico.
@deeptomcruise Dance-off 🕺🏻 !
«Il mio è stato un lavoro “di pensiero”, umano, che ritengo impossibile distinguere dal lavoro di un fotografo che usa Photoshop o di un responsabile degli effetti speciali che usa gli strumenti necessari nel suo mestiere. Uso l’AI ma c’è una grande quantità di lavoro artigianale e di sforzo umano. In sostanza, sono io che faccio tutto, dall’inizio alla fine». Se il Copyright Office darà ragione a Graham dipenderà tutto dall’analisi del lavoro svolto dall’AI nella creazione dei video di @DeepTomCruise. Ci sono già dei precedenti anche in questo senso: se gli esperti che saranno chiamati ad approfondire la questione appureranno che il lavoro di Graham consiste principalmente nell’inserimento di un prompt da cui poi viene generata l’immagine/video, allora la richiesta del Ceo sarà respinta perché, secondo il Copyright Office, in questi casi «a eseguire il lavoro è la tecnologia». In tutto questo, ovviamente, tutti sembrano essersi dimenticati un dettaglio: chiedere a Tom Cruise cosa ne pensi.