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L’ultima intervista di David Lynch è piuttosto deprimente
In un’intervista concessa ai Cahiers du Cinema e ripresa da Nme, David Lynch ha deciso di fare un elenco preciso e approfondito di tutte le ragioni per le quali in questi anni stiamo assistendo alla morte del cinema come forma d’arte e alla scomparsa dei cinema come luogo di ritrovo. Secondo il regista, tutto stava già succedendo da tempo ma ovviamente dalla pandemia in poi questo processo distruttivo ha accelerato moltissimo. Se a questo, dice Lynch, si aggiunge il fatto che già da un po’ il cinema soffre la concorrenza delle serie tv e che sempre più persone preferiscono stare a casa a guardare quelle invece di uscire per andare a vedere un film al cinema, si giunge all’inevitabile conclusione che «siamo proprio in un brutto momento».
«I film se la passano male, le serie tv li hanno ormai sostituiti», spiega Lynch nell’intervista. E poi si fa prendere dalla nostalgia per un periodo che ritiene ormai «parte dei libri di storia», quello in cui le persone uscivano di casa ed andavano al cinema per scoprire ed esplorare mondi nuovi. Il fatto che tutto questo sia ormai una cosa del passato è «veramente deprimente», dice il regista. Che, un pochino controvoglia, ammette che oggi le serie tv non sono poi «così male». Sicuramente, dice, è meglio guardare una bella serie che uno splendido film sullo smartphone. Su questo Lynch si mostra particolarmente sconsolato: «Lo ripeto in continuazione: ci sono persone che dicono di aver visto un film, ma se lo hanno visto sul telefono, allora non hanno visto proprio niente. È una cosa che mi mette tristezza».
Lynch dice anche che nel cinema contemporaneo non si può più parlare né di arte né di scrittura: «È tutto finito», insomma. Cosa resta? Gli eroici proprietari delle sale cinematografiche, che «continuano solo per amore. C’è ancora chi combatte per salvare il cinema». Forse preso dalla tristezza, Lynch ha anche confermato la decisione di chiudere la sua serie YouTube sulle previsioni del tempo, la cui ultima puntata risale ormai allo scorso 16 dicembre. Ha spiegato che per lui è meglio così perché adesso «posso alzarmi più tardi al mattino. Finora mi sono dovuto svegliare sempre molto presto per vedere le previsioni. In due anni non ho saltato un episodio».