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Un investitore di criptovalute è morto lasciando 250 milioni di dollari di debiti

19 Dicembre 2019

Gerry Cotten, il fondatore della piattaforma QuadrigaCX, è morto il 9 dicembre 2018 durante un viaggio in India. Appena trentenne, Cotten ha perso la vita a causa di complicazioni della malattia di Crohn. Da allora è passato più di un anno, e c’è chi pensa che la sua morte sia stata messa in scena per organizzare una truffa milionaria. Da quel giorno, infatti, una delle più importanti piattaforme di exchange di criptovalute è completamente inaccessibile: tutti i bitcoin depositati dagli investitori, l’equivalente di 250 milioni di dollari, sono rimasti bloccati.

La vedova Jennifer Robertson ha giurato di non possedere la password e di non conoscere il modo per recuperarla. Dentro al portatile dell’uomo è conservato quello che viene chiamato “portafoglio freddo”, un portafoglio digitale non connesso a Internet, che conteneva la valuta digitale dei clienti dell’exchange. La donna ha testimoniato di aver persino assunto degli esperti per tentare di decifrare il codice per accedere al pc, senza successo.

Robertson ha dovuto testimoniare per confermare il decesso, consegnando un regolare certificato di morte, e il governo ha confermato che un cittadino canadese è morto in quei giorni in India. Ma gli investitori non sono per niente soddisfatti: come ha raccontato il New York Times, gli avvocati che li rappresentano hanno appena chiesto la riesumazione del corpo, per procedere a un’autopsia che confermi sia l’identità del deceduto, sia le cause della morte.

L’Fbi sta indagando sulla situazione, facendo emergere dettagli sospetti: ad esempio il fatto che QuadrigaCX abbia rivelato la morte del fondatore (con un post su Facebook) soltanto un mese dopo il decesso e che secondo un rapporto della società di revisione Ernst & Young non conservava alcun registro né documenti contabili.

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