Hype ↓

Il nuovo numero del New York sull’America di Obama

03 Ottobre 2016

La copertina del nuovo numero del New York, nelle edicole americane da oggi, ritrae Barack Obama che guarda dalla finestra dello Studio ovale, affacciata sul parco della Casa Bianca. Lo strillo – «Hope, And What Came After» – introduce la storia di copertina: non un semplice bilancio degli otto anni dell’ultimo presidente, ma un viaggio di due quadrienni nell’America di Obama, vista attraverso le sue principali prospettive: la controversa questione degli assassini coi droni, la morte di Osama bin Laden, la liberalizzazione della marijuana, i fatti di Ferguson, la popolarizzazione degli smartphone, e molto altro.

hope

Il numero ha il respiro di un affresco storico-generazionale, e all’interno del magazine trovano spazio sessanta nomi conosciuti tra «protagonisti e osservatori» di questo periodo: Jonathan Chait intervista Obama – fotografato ad agosto da Dan Winters – sui suoi otto anni da commander-in-chief, Joe Biden scrive delle complicate negoziazioni sul tetto del debito americano, Andrew Sullivan si esprime sul «potere unificante dell’erba», il senatore e (fino a pochi mesi fa) candidato alla presidenza Bernie Sanders dice la sua sul «trionfo dell’oligarchia», l’ex procuratore generale Eric Holder racconta di quando è stato a Ferguson, Maureen O’Connor parla dell’avvento di Tinder e la voce dell’attivismo statunitense DeRay Mckesson fa il punto sul movimento Black Lives Matter.

Tutto attorno agli articoli del numero scorre una timeline che sottolinea gli eventi salienti di ognuno degli otto anni di Barack Obama a Washington.

Articoli Suggeriti
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Leggi anche ↓
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Calenda: Endgame

Dopo il pessimo risultato alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, l'ascesa del leader di Azione sembra essersi bruscamente interrotta, tra candidature incomprensibili e sfuriate contro gli elettori.

di Studio
Tre giovani business che vogliono cambiare le regole, dal vivo, con Studio e Apple

Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti