Il film di Edward Berger è più popolare adesso di quando è uscito nelle sale, almeno a giudicare da quanto se ne sta parlando sui social.
A Courtney Love è piaciuto l’utilizzo di “Rape Me” dei Nirvana in Succession
Il terzo episodio della terza stagione di Succession, andato in onda lo scorso fine settimana negli Stati Uniti su Hbo e in arrivo dal 29 novembre su Sky Atlantic in Italia, contiene il celebre e controverso brano dei Nirvana “Rape me”. Ad approvare la scelta probabilmente non c’era nessuno più titolato di Courtney Love, che in una storia su Instagram ha scritto: «Ero nella stanza a osservare elettrizzata mentre questa canzone è stata scritta in circa un’ora, non sono mai stata così orgogliosa di approvare l’utilizzo di una delle canzoni di Kurt, questo spunto in @succession è come se qualcuno avesse davvero capito cosa Kurt urlasse a squarciagola, senza precisare cosa. Sono sicura che ovunque si trovi ne sia orgoglioso». Nell’episodio, che il Guardian descrive come «scoppiettante», la canzone si sente in una scena con Shiv protagonista, viene diffusa attraverso parecchi altoparlanti e assume, come ha scritto Love, un’interpretazione nuova e allineata con le intenzioni del frontman dei Nirvana.
La cantante ha inoltre precisato su Twitter poco dopo: «Chiedetemi di che si tratta un giorno. Potrei anche rispondere», alludendo alle controversie e alle varie interpretazioni che negli anni sono state fatte sul brano e sul suo titolo, di cui ancora oggi non si ha certezza. “Rape me”, contenuta nel terzo e ultimo album dei Nirvana In Utero, è stata pubblicata nel settembre 1993, ultimo singolo prima del suicidio di Cobain nel 1994. Variety descrive l’utilizzo del brano come «sorprendente». Ritenuto troppo provocatorio, il titolo portò i due enormi rivenditori come Walmart e Kmart a imporre un veto: se non fosse cambiato non avrebbero distribuito l’album. Il brano venne effettivamente rinominato “Waif Me” sull’esterno della confezione dell’album ma mantenendo il titolo originale all’interno, e sembra che Cobain e Krist Novoselic furono accondiscendenti per tutelare i ragazzini che spesso avevano l’opportunità di comprare dischi solo da Kmart. La canzone dichiaratamente anti stupro, nel racconto dal punto di vista di una donna violentata, da alcuni viene interpretata anche come il riconoscimento di Cobain di come la droga lo stesse sottomettendo, anche se il cantante disse in più di un’occasione di come il pezzo fosse stato scritto prima della sua dipendenza.