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Il cinema di Cormac McCarthy
Stephen King è stato uno dei primi a rendere omaggio a Cormac McCarthy, morto la scorsa notte, a 89 anni, nella sua casa di Santa Fe nel New Mexico. «Lascia il suo splendido lavoro», ha scritto King, che ha definito McCarthy «forse il più grande americano di questa epoca». Come tutti i grandi delle arti, di McCarthy però non rimangono soltanto le sue opere ma anche, forse soprattutto, l’ispirazione data ad altri artisti. Nonostante la sua scrittura sia stata spesso definita impossibile da trasformare in altro, dallo «splendido lavoro» letterario di McCarthy sono stati tratti cinque film: Non è un paese per vecchi, The Road, Child of God, Passione ribelle e Sunset Limited (quest’ultimo adattamento di un’opera teatrale). Per completezza, a questa lista andrebbe aggiunto anche The Counselor di Ridley Scott, l’unico regista che riuscì a convincere McCarthy a scrivere una sceneggiatura.
I due film più famosi e apprezzati di questa lista sono The Road e Non è un paese per vecchi. Del primo, diretto dal regista australiano John Hillcoat, si ricordano soprattutto le interpretazioni di Viggo Mortense (The Man) e Kodi Smit-McPhee (The Boy). Ma anche le scelte estetiche e stilistiche fatte per portare sul grande schermo il mondo morente e violento del romanzo di McCarthy: la fotografia che fu definita da molti critici “anemica”, perfetta per dare colore al «mondo sconsolato» di The Road. Di Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen, invece, gli appassionati ricordano tutto: le perfette scelte di casting (Josh Brolin e Javier Bardem su tutti, nei ruoli che hanno cambiato le loro carriere), la regia hitchcockiana dei Coen, uno dei finali più perfetti e disperati della storia del cinema, lo sconvolgente monologo di Tommy Lee Jones. E poi le critiche entusiastiche e i premi Oscar, ovviamente.
Tommy Lee Jones che, tra l’altro, è sempre stato un fan di McCarthy. Tanto da decidere di dirigere lui l’adattamento di Sunset Limited. Tra i film tratti dall’opera di McCarthy è probabilmente il meno noto e più sottovalutato. Anche perché non si tratta di una visione facilissima: la storia è fondamentalmente una lunghissimo ed estenuante discussione su cosa sia e a cosa serva la fede, una discussione portata avanti da un professore interpretato da Jones stesso e un ex carcerato, fanatico, interpretato da Samuel L. Jackson. Non il più facile dei film, appunto. Ma se volete scoprire una parte dell’opera di McCarthy spesso trascurata, potrebbe essere quello giusto da vedere oggi.