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C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
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Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
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Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

La Cina ha un problema con Elon Musk nello spazio

28 Dicembre 2021

I satelliti di Starlink di SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk, a quanto pare intralciano il traffico lassù tra le stelle. La Cina, in particolare, è assai infastidita dalla cosa, al punto da chiedere, come riporta il Guardian, l’intervento delle Nazioni Unite. Secondo i cinesi, quest’anno sono già due le collisioni sfiorate tra la stazione spaziale cinese e i satelliti Starlink, due incidenti mancati per un pelo che hanno portato la Cina a chiedere l’intervento ufficiale dell’Onu per ricordare agli Stati Uniti che esistono dei trattati che regolano i movimenti e la circolazione nello spazio.

«La Cina chiede al segretario generale delle Nazioni Unite di far arrivare le informazioni sopra citate a tutte le parti coinvolte nel Trattato sullo spazio extra-atmosferico», così i cinesi chiudono il report nel quale denunciano, davanti alla Commissione sull’uso pacifico dello spazio extra-atmosferico, di aver dovuto attuare misure per evitare la collisione una volta a luglio e un’altra a ottobre. In questo report la Cina ribadisce che i Paesi che hanno sottoscritto il Trattato devono assicurarsi che gli obblighi in esso indicati vengano rispettati sia dalle agenzie governative che dalle imprese private.

Secondo Jonathan McDowell, astrofisico dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, una buona parte di responsabilità nell’aumento delle collisioni aerospaziali è, in effetti, ascrivibile ai satelliti lanciati in orbita da SpaceX. Per costruire il “network” conosciuto con il nome di Starlink, l’azienda di Elon Musk ha già lanciato in orbita più di 1.600 satelliti e ha ricevuto dalla Federal Communications Commission statunitense l’autorizzazione a lanciarne fino a 12mila. L’aumento dei satelliti presenti nello spazio, la complessità e la velocità dei loro movimenti non poteva che portare a un aumento degli “incidenti”.

McDowell, però, precisa che la colpa di quanto succede nello spazio non è certo tutta di Elon Musk, di SpaceX e dei satelliti Starlink. La stessa Cina ha dato un grandissimo contributo all’aumento del traffico aerospaziale: «È giusto anche ricordare che la stessa stazione spaziale americana, negli ultimi dieci anni, ha dovuto spesso attuare manovre anti-collisione a causa dei tantissimi detriti rimasti nello spazio in seguito a un test militare cinese del 2007. I cinesi non sono innocenti, da questo punto di vista. Nella storia recente, l’evento che ha lasciato nello spazio più detriti è stato proprio quel test militare».

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