Cose che succedono | Cronaca

È iniziato il processo al regista Christophe Ruggia per le molestie all’attrice Adèle Haenel

L’attrice Adèle Haenel, 35 anni, è conosciuta in Italia soprattutto per il bellissimo film del 2019 diretto da Céline Sciamma, Ritratto della giovane in fiamme, di cui è protagonista insieme a Noémie Merlant. L’attrice, però è stata anche la protagonista di quello che è stato considerato il #MeToo francese: cinque anni fa, infatti, ha trovato il coraggio di raccontare le molestie subite nei primi anni 2000, durante le riprese di Les Diables, quando lei aveva tra i 12 e i 14 anni, da parte del regista Christophe Ruggia, che ora rischia fino a 10 anni di carcere e una multa di 150 mila euro. Come riporta Le Monde, il giudice ha letto ad alta voce le cose che Ruggia diceva alla giovanissima Haenel nel periodo delle molestie, e cioè che lui «l’amava, che gli altri non potevano capire, che era stato sfortunato ad innamorarsi di lei, che era un’adulta nel corpo di una bambina».

Il processo è cominciato lunedì 9 dicembre e Ruggia, che ora ha 59 anni, continua a negare: «Ci doveva essere un #MeToo francese ed è capitato a me», ha detto, definendo le accuse “pure bugie”. Ha detto che lo stesso rapporto di “amicizia” che intratteneva con l’attrice lo aveva anche con il giovane attore che interpretava il fratellino di lei, Vincent Rottiers, che parlavano insieme di cinema e dvd e che Haenel deve aver «ricostruito» queste interazioni «reinterpretandole» come sessuali da adulta, sia perché si è «radicalizzata» (e qui si riferisce alle sue affermazioni su Polanski ai César 2020: «Premiare lui è come sputare in faccia a tutte le vittime», aveva detto l’attrice commentando il premio attribuito al regista) sia perché vuole vendicarsi di lui che non l’ha più scelta per altri ruoli.

Adèle Haenel afferma chiaramente che oltre a molestarla sul set, durante i loro incontri in casa di lui, che avvenivano ogni sabato, il regista la toccava, respirava pesantemente e le baciava il collo senza il suo consenso. Durante il processo si è parlato anche del film: Les Diables racconta infatti una relazione incestuosa tra fratello e sorella. Alcuni estratti mostrati durante il processo hanno ricordato come il film contenga scene di sesso tra i ragazzini e primi piani del corpo nudo di Haenel, che interpreta una bambina autistica. Per colpa di questo difficile ruolo l’attrice ha sofferto di una grave depressione e combattuto per anni con pensieri suicidi.