Cosa abbiamo letto a marzo in redazione.
Una nuova docuserie rivela che Charles Manson avrebbe ammesso altri omicidi
Si chiama Making Manson e sarà disponibile dal 19 novembre su Peacock, è una nuova docuserie dedicata al serial killer più pop di tutti i tempi. Come mostra il teaser, la serie in tre parti riunisce ex compagni di cella, ex componenti della Family, il suo ex amico e produttore musicale Gregg Jacobson e altre persone che l’hanno conosciuto, tutti invitati a ricordare e raccontare l’enigmatico personaggio. Come si evince dal trailer, ci saranno anche dei momenti in cui i membri della Family saranno invitati a commentare delle conversazioni audio di Manson mai condivise prima d’ora. Ad esempio una in cui lo si sente dire: «C’è un’intera parte della mia vita che nessuno conosce. Ho vissuto in Messico per un po’. Sono andato ad Acapulco, ho rubato alcune auto. Mi sono semplicemente trovato coinvolto in cose più grandi di me, amico. Sono rimasto coinvolto in un paio di omicidi. Ho lasciato a Città del Messico la mia 357 Magnum e anche delle persone morte».
La nuova docuserie, quindi, recupera 20 anni di conversazioni, mai rese pubbliche, in cui Manson parla dei suoi crimini, della sua educazione e della celebre Family, la setta che ha guidato dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni ’70. Morto per cause naturali nel novembre 2017, Manson ha trascorso più di 40 anni nella prigione di Corcoran, in California, per omicidio di primo grado e per essere stato il mandante e l’organizzatore degli omicidi Tate-LaBianca, avvenuti tra l’8 e il 10 agosto 1969 in cui sono morte sette persone, tra cui l’attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski.

Dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot e il flop di Freaks Out, il regista romano torna con un altro film, anche questo di genere, anche questo costosissimo, anche questo folle per gli standard del nostro cinema.