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La ricerca sulle “cellule specchio” dovrebbe essere proibita, dicono alcuni scienziati
Giovedì 12 dicembre, 38 importanti biologi hanno aggiunto un altro terrore a quelli che già ci tengono svegli la notte: la cosiddetta cellula specchio. Si tratta di una forma di vita – per il momento – ipotetica: come scrive Carl Zimmer sul New York Times, è una cellula che «viola una delle leggi fondamentali che regolano la vita sulla Terra». Semplificando moltissimo la questione e usando il Dna umano come punto di partenza della spiegazione: le molecole che compongono il nostro Dna possono esistere, in natura, in due forme “a specchio”. Lo zucchero (che costituisce buona parte del nostro patrimonio genetico), per esempio, è fatto da molecole che possono essere di due tipi: destrogire e levogire, definizioni che indicano il senso in cui fanno ruotare il piano della luce polarizzata. Nel nostro Dna, però, le molecole dello zucchero sono soltanto destrogire. È per questo che la doppia spirale che è la forma del nostro Dna “ruota” in senso orario, cioè verso destra. Una regola uguale e contraria vale anche per le nostre proteine: sono fatte di aminoacidi tutti levogiri, nonostante di aminoacidi ne esistano anche di destrogiri.
Questa combinazione di “elementi”, di Dna destrogiro e proteine levogire, è alla base non solo della vita umana ma di tutta la vita sulla Terra. Non sappiamo ancora per quale evento evolutivo le cose stanno come stanno, ma tant’è: è così che funziona. Ora, immaginate di inserire in questo semplice ma delicato equilibrio una nuova forma di vita, anche questa uguale e contraria: Dna levogiro e proteine destrogire. In teoria, questa forma di vita avrebbe tutto il necessario per, appunto, vivere. E, secondo i 38 biologi di cui sopra, se qualche scienziato dovesse riuscire a crearla – e scienziati che stanno lavorando allo scopo ce ne sono – questo potrebbe avere «conseguenze disastrose a livello globale», come ha detto il chimico premio Nobel Jack W. Szostak, uno degli scienziati che hanno chiesto che la ricerca in questo campo venga non solo fermata ma vietata.
Al momento, vale la pena ripeterlo, le cellule specchio non esistono. Ma scienziati che lavorano in questo campo da decenni sono riusciti a creare proteine specchio: aminoacidi destrogiri messi assieme a creare una “versione alternativa” delle proteine naturali presenti nel nostro corpo. Che c’è di male, direte voi. C’è di male che queste proteine specchio impiegano molto più tempo a disfarsi rispetto alle loro controparti naturali. Succede perché gli enzimi che si occupano di scomporre le proteine, nel loro percorso evolutivo, hanno assunto una forma adatta a “rompere” le proteine levogire. Ora, immaginate una forma di vita, per esempio un patogeno, un virus, composto da un ammasso di proteine destrogire. Il nostro corpo, abituato com’è ad avere a che fare con le altre proteine, quelle naturali, avrebbe problemi già a riconoscere questa forma di vita, poi a identificarla come un patogeno e infine a contrastarla come una minaccia. Esiste il rischio che questo patogeno si diffonda in un corpo senza incontrare nessuna resistenza da parte del sistema immunitario. «Alla fine, l’ospite verrebbe travolto e morirebbe», ha spiegato il dottor Vaughn Cooper, un altro dei 38 biologi. Da lì alla pandemia il passo sarebbe breve. Brevissimo rischia di essere il passo dalla pandemia alla fine della vita sulla Terra.
Non servirebbe nessuna delle medicine che abbiamo a disposizione, perché il loro funzionamento si basa sull’interazione con proteine levogire o Dna destrogire. Gli scienziati potrebbero sì trovare delle medicine efficaci con un patogeno specchio, ma non è affatto detto che riuscirebbero a farlo in tempo. Nel frattempo, il patogeno avrebbe il tempo di uccidere tutti le piante, tutti gli animali e tutti gli esseri umani sulla faccia della Terra. Buoni incubi a tutti.