Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
C’è ancora domani di Paola Cortellesi sarà distribuito in tutto il mondo
«A global sales hit», così The Hollywood Reporter definisce C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Dopo essere diventato il film italiano più visto del periodo post pandemico – superando anche la concorrenza dell’ultimo capitolo del Marvel Cinematic Universe, The Marvels – attorno a C’è Ancora Domani si è raccolto l’interesse dei distributori internazionali. Secondo Vision Distribution, che si sta occupando della vendita del film nei mercati cinematografici stranieri, al momento per C’è Ancora Domani sono già stati chiusi accordi per la distribuzione in diciotto Paesi di tre continenti. In Europa il film è già arrivato in Francia, Spagna e Paesi Bassi, dove ha riscosso un successo tale da convincere all’acquisto anche i compratori in Danimarca, Svezia, Belgio, Grecia, Ungheria, Svizzera, Finlandia e Norvegia.
Ma se il successo in Europa era in qualche misura prevedibile (certo non in questa misura, però), a stupire è l’interesse di distributori come Limelight per l’Australia e la Nuova Zelanda, Pandora per il Brasile, Swallow Wings Films per Taiwan e Lev Cinema per Israele. «Sapevamo di avere in mano una storia forte, con uno stile cinematografico originale, con una visione. È una storia universale che tocca anche il pubblico non italiano», ha spiegato in un’intervista a The Hollywood Reporter Catia Rossi, capa della vendita internazionale dei diritti di Vision Distribution. Dalla sua uscita nelle sale italiane, C’è ancora domani ha incassato quasi venti milioni di euro, una cifra che ha suscitato l’interesse anche dei maggiori distributori americani: secondo quanto riferito dalla stessa Vision Distribution, al momento sarebbero in corso diverse trattative per fare arrivare il film anche nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti.

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.