Nel nuovo Call of Duty si può giocare l’assassinio di Soleimani

25 Ottobre 2022

Il nuovo Call of Duty Modern Warfare II comincia in maniera piuttosto intensa: il giocatore deve localizzare, in una zona desertica dell’immaginaria Repubblica Unita di Adal, un generale di nome Ghorbrani, impegnato a concludere un accordo con un gruppo di trafficanti di armi russi. Si tratta di una missione “a tempo”: il giocatore deve trovare Ghorbrani prima che il missile lanciato da un drone uccida lui, i soldati che lo accompagnano e i trafficanti di armi russi. Se a questo breve riassunto della trama della missione si aggiunge l’immagine del volto di Ghorbrani – le rughe sul volto, la barba e i capelli bianchi – viene facile capire da dove gli sceneggiatori di Call of Duty abbiano tratto ispirazione per questa missione: come racconta Vice, infatti, ci sono moltissime somiglianze con gli eventi che portarono alla morte del generale iraniano Qasem Soleimani, ucciso da un attacco statunitense il 3 gennaio del 2020. Se ne sono accorti subito i giocatori che hanno potuto provare il gioco in early access e hanno ovviamente cominciato a pubblicare screenshot, video e commenti sui social media.

La morte di Soleimani aveva causato fortissime tensioni tra gli Stati Uniti e l’Iran. Soleimani era infatti uno dei principali leader della Repubblica Islamica, capo della cosidetta Brigata santa delle Guardie rivoluzionarie e “coordinatore” di una serie di gruppi armati sparsi tra Libano, Siria, Iraq e Yemen. Proprio per questa importanza di Soleimani in Iran e in tutto il Medio Oriente, la sua morte fu descritta dall’allora Presidente degli Stati Uniti Donald Trump come «la fine di un regno del terrore». Anche per questo c’è stato chi sui social ha commentato il nuovo capitolo della saga di Modern Warfare – la cui uscita è prevista per il 28 ottobre – correggendone il titolo in Call of Duty: Trump Years.

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