Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Due politici brasiliani, stufi di discutere, si sono affrontati in un match di MMA
Spesso si sente parlare del progressivo “imbarbarimento” del dibattito pubblico, del deterioramento del discorso politico in violenze verbali tra tribù nemiche. Certe volte questo discorso sembra esageratamente catastrofista, perché sono tantissimi nel mondo gli esempi di politici posati, di discussioni garbate. Altre volte, invece, succede quello che è successo in Brasile tra Simão Peixoto, sindaco di Borba (una città a circa 140 km di distanza da Manaus), e il consigliere comunale Erineu da Silva.
L’antefatto, come ricostruito dal Guardian: da Silva, noto con il soprannome “Mirico”, si era arrabbiato moltissimo alla notizia che il sindaco Peixoto non aveva tenuto fede alla promessa di proteggere un parco nelle vicinanze del fiume Madeira. I toni si erano alzati subito: Mirico aveva chiesto immediatamente un “chiarimento” con il sindaco, da lui definito un mascalzone e un corrotto. Con “chiarimento” Mirico però non intendeva un dibattito: intendeva un incontro, una scazzottata vera e propria. Sfida che Peixoto non ha esitato nemmeno un attimo ad accettare: in un video pubblicato sui social il sindaco si diceva prontissimo alla lotta. «Fatti avanti», questo l’invito di Peixoto a Mirico. I due sfidanti si sono dati una calmata solo dopo aver notato le reazioni sconcertate di alcuni elettori. Peixoto, in particolare, ha dovuto “rassicurare” la sua base elettorale dicendo che avrebbe partecipato ma solo in presenza di regole chiare: «Non sono un rissaiolo», ha scritto sulla sua pagina Facebook a novembre. Però «sono sempre stato un vincente», ci ha tenuto a precisare nello stesso messaggio.
L’incontro si è tenuto domenica scorsa, dentro la palestra di una scuola locale riempita da centinaia di spettatori paganti. Peixoto, il sindaco, è parso da subito molto molto “carico”: si è presentato sul ring con un asciugamano nero con sopra scritto “Jesus”, e per due volte ha rivolto all’avversario il segno del tagliagole. Tutto trasmesso in diretta streaming, su Facebook, dallo staff di Peixoto. Per quanto riguarda l’andamento e il risultato dell’incontro: il sindaco è partito bene ma si è stancato presto, Mirico ci ha messo un po’ a entrare nel match ma, una volta scaldatosi, ha assestato una serie di colpi (calci, in particolare) che hanno messo in evidente difficoltà l’avversario. Per questo il risultato ha sorpreso e deluso molti: Peixoto alla fine ha vinto ai punti. Il pubblico, all’annuncio del risultato, ha fatto sentire forte il suo dissenso.
Per quanto grottesco possa sembrare questo episodio, in Brasile è diventato l’occasione per riprendere il dibattito sulla violenza politica. È di domenica la notizia che alcune guardie del corpo e diversi sostenitori del presidente Bolsonaro (considerato da una parte del Paese il principale responsabile della trasformazione violenta del dibattito pubblico in Brasile) sarebbero sotto inchiesta per aver aggredito dei giornalisti. Andréia Sadi, cronista politica di GloboNews, ha scritto su Twitter che «stiamo assistendo alle conseguenze del clima di ostilità nei confronti della stampa, una clima del quale Bolsonaro è responsabile».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.