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Il 25 aprile Lucky Red riporta al cinema Porco rosso di Hayao Miyazaki Con delle proiezioni speciali per celebrare la Festa della Liberazione.
Google sta sviluppando un’intelligenza artificiale per parlare con i delfini Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
La Royal Philarmonic Concert Orchestra farà due concerti in cui suonerà la colonna sonora di Metal Gear Nella più prestigiosa delle cornici, anche: la Royal Albert Hall.
È uscito un libro con tutte le fotografie scattate da Corinne Day sul set del Giardino delle vergini suicide Pubblicato da Mack, è un'aggiunta indispensabile al kit di sopravvivenza di tutte le sad girl del mondo.
Un gruppo di giovanissimi miliardari sta organizzando delle gare di spermatozoi Il pubblico potrà seguire tutto in diretta streaming e anche scommettere sullo spermatozoo vincitore.
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
«Non siamo mai stati così vicini alla scoperta della vita su un altro pianeta» Lo ha detto il professor Nikku Madhusudhan, responsabile della ricerca dell'Università di Cambridge che ha trovato molecole compatibili con la vita sull'esopianeta K2-18b.
La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

Bobby

Breve commiato a Roberto Di Matteo, cacciato dopo nove mesi di vittorie, e una fama già indelebile.

22 Novembre 2012

«Non dimenticheremo mai l’enorme contributo alla storia del club, e sarà sempre il benvenuto a Stamford Bridge». Grazie tante, Chelsea. Il linguaggio burocratico non brilla certo per il suo proverbiale tatto, ma la fretta cafona e la mancanza di eleganza con cui il comunicato ufficiale dei Campioni d’Europa liquida Roberto Di Matteo è quella paradigmatica dei figli dell’Urss involgariti dal danaro, di cui Roman Abramovic è il principale esponente calcistico.

Abramovic, a livello calcistico, è un gigantesco cretino. Più di un incompetente: in nove anni alla guida della squadra che, leggenda vuole, acquistò perché gradì la vista dello stadio durante una passeggiata in elicottero nei grigi cieli di Londra, non è riuscito a capire il significato di quella maglia. Esonerare Di Matteo. Assumere Rafa Benitez, bravo guaglione, ma bandiera dell’odiato Liverpool. Indovinate da che parte stanno i tifosi?

Ancora: esonerare Di Matteo. Di nome Roberto, ma per tre volte biblico Davide.

Davide il 18 aprile, a Stamford Bridge contro il Golia di tutti i Leviatani, il Barcellona di Guardiola, di Messi, della rivoluzione di velluto, della cantera, della retorica, del calcio molecolare e sublimato.

Davide il 24 aprile, al Camp Nou, ancora contro i blaugrana, a casa loro, terra di remuntade, salotto raffinato di palati delicati, dove gli sconfitti vengono liquidati con una pacca sulla spalla, un “ci hai provato, ma davvero ci speravi?” da consci – e per questo snobissimi – padroni del gioco. Fino ad allora, almeno.

Davide il 19 maggio all’Allianz Arena, barricato in trincea come in una El Alamein tedesca, a resistere resistere resistere, centoventi minuti più la tachicardia dei rigori, e sollevare quella Coppa ed essere sollevato in aria, al trionfo, dai suoi pretoriani, il vero eroe di centosette anni di storia blues, l’italiano nato a Sciaffusa da genitori abruzzesi.

Eroe non in nove mesi, ma in tre partite. Di Chelsea (anzi, Hammersmith and Fulham), di Londra, dell’Europa intera: ha preso una squadra disastrata da uno spogliatoio svogliato e ribelle, l’ha unita e l’ha condotta dove nessuno prima di lui – li ha resi pretoriani, appunto -, e sopra a tutto ha mostrato, in barba agli zemaniani, ai barcellonisti, ai raffinati fascisti del tiki taka, che cos’è (anche) il vero calcio. 754 passaggi del Barca nella gara di andata, contro i 158 dei Blues; 215 di questi nella trequarti offensiva, contro 17; 21 cross contro 4; 24 tiri contro 4. Nella gara di ritorno, finita 2-2 in Spagna, la statistica è ancora più impressionante: 658 i passaggi dei catalani, 53 quelli dei blues. Ma un muro difensivo – umano – non crolla se non vuole crollare: allora all’Allianz Arena, finale di Coppa, su 43 tiri del Bayern Monaco la difesa blues ne annulla 21.

Abramovic ha cacciato senza vergogna l’uomo più importante nella già lunga vita del Chelsea. Quello che si meriterebbe un film, un libro, un racconto celebrativo popolare, lui che nella leggenda s’è infilato in 31 giorni, prendendo una Champions che non era nemmeno sua – all’inizio – e vincendo dove anche Mourinho aveva fallito. Ricordando a tutti, nella maniera migliore, che a calcio non vince il migliore, ma l’ultimo a cadere. La carriera è una splendida salita per Roberto Di Matteo, la più dorata che ci sia: più in alto di così difficilmente potrà arrivare.

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