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Bluesky, la parrocchia dei social network

La migrazione da X al social di Jack Dorsey dopo la vittoria di Trump è all'insegna delle buone maniere e delle parole gentili. Quanto durerà?

di Laura Fontana

Non potendo emigrare in un altro Paese (perché il Paese dove ha vinto Trump non è l’Italia), molti utenti italiani nel novembre 2024 hanno deciso di emigrare da X verso altre piattaforme social che possibilmente non siano di proprietà di Elon Musk. Nel corso dell’ultimo anno, in molti si erano già rifugiati su Threads di Mark Zuckerberg, che a settembre ha raggiunto i 200 milioni di utenti, mentre l’ultimo esodo questa volta riguarda Bluesky, succedaneo di X creato da Jack Dorsey, ex CEO proprio di Twitter. Dalla vittoria di Trump, Bluesky è cresciuto di un milione di utenti al giorno, arrivando a 19 milioni, comunque ancora lontano da Threads e lontanissimo da X che ha più di 540 milioni di iscritti. Le migrazioni da piattaforme social verso altre, per protesta contro la direzione, non sono un fenomeno nuovo.

È successo molte volte nel corso di questi ultimi 20 anni, ad esempio quando nel 2014 molti utenti di 4chan si trasferirono su 8chan: dopo il GamerGate, il fondatore di 4chan aveva deciso di bannare tutte le discussioni sul tema e molti utenti avevano percepito la cosa come ingiusta, una limitazione della loro libertà di espressione (benché il GamerGate sia stato essenzialmente una shitstorm violentissima contro le donne che lavoravano nell’industria dei videogiochi). Un altro esempio è quando nel 2009 il solito Mark Zuckerberg acquistò FriendFeed, dove all’epoca si era stanziata una vivace community italiana frequentata da molti giornalisti e personalità del mondo dello spettacolo come Diego Bianchi, Makkox, Luca Sofri e Luca Bizzarri. Anche allora si verificò una fuga verso altri lidi considerati più liberi e meno tossici: molti finirono su Twitter, altri sperimentarono piattaforme sconosciute come Diaspora, alcuni provarono dei succedanei di FriendFeed creati da sviluppatori indipendenti come Mokum o Frenfi. Quest’ultimo per un po’ raccolse un piccolo gruppo di utenti ma, una volta che FriendFeed fu spento del tutto, la community ormai smembrata si ricostituì soprattutto, e per ironia della sorte, su Facebook. Altra beffa tipicamente da Zuckerberg: Threads è incredibilmente simile a FriendFeed tranne che mancano alcune delle features che lo rendevano un social particolarmente esplosivo, come le “stanze” e i trending topic.

È comunque molto difficile ricostituire da un’altra parte una community che si era insediata in un dato luogo virtuale, perché è la struttura stessa della piattaforma che in qualche modo plasma la community stessa. Non è comunque detto che le community al momento saldamente agganciate a X non trovino altri luoghi virtuali in cui stare: magari riusciranno a ricostituirsi anche se inevitabilmente saranno soggette a dei cambiamenti. D’altronde anche i sostenitori trumpiani, dopo il deplatforming di Trump del 2021 post-assalto a Capitol Hill, erano migrati verso Truth Social e lì sono rimasti. Questa volta invece, tocca agli utenti dello schieramento democratico, liberale e in generale di sinistra, trovare un nuovo posto in cui stare e dove sentirsi a loro agio, senza avere sotto gli occhi l’aggressivo feed “Per te” di X, che ha indubbiamente spinto sotto le elezioni soprattutto account di destra, repubblicani e “anti-woke”.

Elio e le Storie Tese nel loro tweet di addio hanno scritto: «Questo posto ormai è una cloaca, un pericolo per la democrazia e per la libertà, utilizzato spudoratamente da Elon Musk per la sua orribile propaganda». Dopo l’abbandono di X del Guardian, di Elena Gabanelli ma soprattutto di Piero Pelù, la questione mi sembrava abbastanza seria da richiedere finalmente l’iscrizione a Bluesky. Il logo è una farfalla blu, e ricorda la solita farfalla della specie Monarch che simboleggia sia “trasformazione e cambiamento”, ma è anche famosissima nella internet culture per essere simbolo della cospirazione “Monarch Project” (prestare il fianco alle cospirazioni a partire dal logo non mi sembra un ottimo inizio). Una volta loggata, mi rendo conto che Bluesky è praticamente Twitter come l’avevamo lasciato nel 2020: mancano un bel po’ di feature a cui nel frattempo ho fatto l’abitudine, soprattutto manca il bottone dei segnalibri (un modo per salvare dei contenuti in anonimo da leggere magari successivamente), e mi rendo conto che i like sono di nuovo visibili (sono una di quelle persone estremamente favorevoli alla privacy del like).

Il feed di Bluesky si divide in Discover e Following: appena iscritta e senza aver ancora seguito nessuno, il feed Discover mi propone foto di uccelli (intendo proprio quelli con le piume tipo cinciallegre, picchi, rondinelle) sotto l’hashtag #bird e di cieli blu: non so se l’abbiano fatto apposta o se sia solo una coincidenza ma mi sembra un tocco di classe, un richiamo all’uccellino blu del fu Twitter. Dopodiché, l’app mi suggerisce di selezionare argomenti di mio interesse e seleziono tutto: il feed Discover a quel punto suggerisce, oltre agli uccelli e ai cieli blu, anche tramonti, foto di librerie vagamente Tumblr, card con citazioni di Coelho e buongiornismi. I post (tweet?) con più interazioni sono quelli di una community di gamers che parlano placidamente di Skyrim e Zelda, di The Sims e di vecchie console. Mi compare anche un post dove una signora esclama: «Si sta così bene qui, siamo così FELICI!».

A quel punto mi imbatto in una mia vecchia conoscenza online, che se ci fossimo incontrati nella vita reale avrei esclamato «ah, ma tu qui stai». Vedo che ha creato i profili bot di tutti i giornali italiani come il Post o il Corriere e mi spiega che ha scritto degli script che leggono i feed rss e replicano i singoli articoli in post su Bluesky. Gli chiedo se sotto questi post si sviluppano dei flame, sintomo di una community vivace, e mi risponde che a volte succede. Continuo ad aggiungere utenti che già seguivo da altre piattaforme, e trovo di nuovo le stesse persone che all’epoca emigrarono da FriendFeed, evidentemente in pellegrinaggio perpetuo. Dei nostri politici non c’è Elly Schlein, c’era Giorgia Meloni che si era iscritta un anno fa e che deve essersi cancellata tipo stamattina, c’è invece Giuseppe Conte che posta indefessamente. C’è Trash Italiano ma non ha ancora postato nulla e chissà se mai lo farà, ci sono invece Pop Crave e Pop Base, crocevia dello Stan Twitter e fa strano vedere i loro post con così poche interazioni. Vengo rassicurata dal fatto che c’è anche Fran Altomare, che posta gli stessi contenuti su Thread, X e Bluesky dunque posso usarlo come cartina tornasole: le performance più alte ce le ha ancora su X, e su Bluesky un utente gli dice di sloggiare, lì non vogliono i suoi contenuti “rage-bating”. Cerco la community delle Swifties ma mi compaiono solo post con l’hashtag #swiftiesover50. Non c’è l’#influcirco e impazza l’hashtag #solocosebelle.

Torno su X e il primo tweet che mi compare è dell’account Libs of Bluesky, che concettualmente riprende lo stile di Libs of TikTok: non si può dire che il feed “Per te” di X non sia sensibile ai miei interessi in quel preciso momento. Comunque, nel tweet di Libs of Bluesky si riprende una comunicazione fatta da Bluesky Safety sull’app concorrente in cui si dice all’utenza che nelle ultime 24 ore sono state fatte più di 42mila segnalazioni (3mila all’ora) e che ci potrebbero essere dei rallentamenti riguardo la loro rimozione dei contenuti da loro segnalati. Torno sull’app della farfalla blu e tra i post con più interazioni (oltre a uccelli piumati, tramonti e librerie) ci sono quelli che rilanciano le liste di persone o account “MAGA, fasciste, trumpiane” che è possibile bloccare tutte insieme grazie a una funzionalità dell’app molto apprezzata. C’è chi rilancia card con le “regole” da seguire: sì alla gentilezza, no al razzismo, al fascismo, alla misoginia e alla transfobia. Su X d’altro canto, la community ProPal continua ad apprezzare il fatto che i loro contenuti non siano stati bloccati o abbiano subito “shadow ban” come su altre piattaforme. Sempre su X, qualcuno nota che «ho chiesto su Bluesky consigli su che film vedere e non ho ricevuto risposte ironiche, meme e prese in giro ma dei consigli veri!».

Ancora su Bluesky, un’utente italiana scrive: «Bisogna spiegare che qui si è creato un determinato ambiente grazie alla disintossicazione da un social come X, che di social ormai aveva ben poco: interazioni aggressive, gruppetti bullizzanti, relazioni vip – sudditi, shitstorm e banalmente persone che non conosci e di cui non chiedi l’opinione che si sentono in dovere di commentare in modo sgarbato». Di nuovo su X un altro utente scrive: «Bluesky sembra Twitter per la gente di LinkedIn». Vado su Bluesky e una signora dice: «Giornata iniziata con uno che dice che qui ci siamo rinchiusi in un circoletto di gente che se la racconta, bla bla bla. Bloccato. Non ho tempo da perdere». La domanda da osservatrice di community è: ogni parte politica avrà quindi una sua piattaforma dove costruire community con valori condivisi in santa pace? Intanto, spero vivamente che qualcuno sviluppi un’app unica dove poter controllare i feed di tutte le piattaforme in questione, ma a questo punto credo che ci vorrebbe una specie di Trattato di Maastricht tra piattaforme social.