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Come cambiano le rotte di navigazione ora che Suez è bloccato
Il blocco della Ever Given, la nave di proprietà della società giapponese Shoei Kisen Kaisha e gestita dalla taiwanese Evergreen Marine che si è insabbiata nel Canale di Suez tra martedì e mercoledì scorso, sta causando non pochi problemi al traffico via mare, già messo a dura prova dalla pandemia. Per questo motivo, molte compagnie di navigazione stanno sperimentando in questi giorni nuove rotte per le loro navi che inizialmente avrebbero dovuto passare da Suez per arrivare in Europa, in attesa che la Ever Given si rimetta in movimento.
Come riporta il Guardian, venerdì 26 marzo più di 200 navi sono rimaste bloccate all’estremità nord e sud del Canale. Almeno quattro petroliere, che in condizioni normali si sarebbero dirette verso Suez dal bacino atlantico, stanno valutando un passaggio intorno al Capo di Buona Speranza, allungando così i tempi di navigazione, come ha confermato un portavoce della società navale londinese Braemar ACM. Secondo le stime di Lloyd’s List, il blocco del traffico marittimo causato dall’incidente costerebbe circa 9,6 miliardi di dollari al giorno. Il traffico in direzione ovest vale all’incirca 5,1 miliardi di dollari al giorno, mentre quello in direzione est vale 4,5 miliardi. Attraverso il Canale di Suez, che è lungo 193 chilometri e fu inaugurato intorno al 1860, transita circa il 12 per cento del commercio via mare mondiale. Il numero totale di transiti per l’anno 2020 è stato di 18.829 navi: secondo Lloyd’s, le navi in attesa di poter transitare oggi sarebbero 213. La sezione a nord del Canale è stata ampliata in due corsie nel 2015, ma la sezione sud, dove è bloccata l’Ever Given, è a una sola corsia.
La società di ricerca Kpler ha confermato al Guardian che la maggior parte delle petroliere che erano dirette a Suez stanno per essere dirottate altrove. «Un totale di 16 petroliere che avrebbero dovuto transitare nel Canale dovranno cambiare rotta se la congestione persiste fino alla fine di questa settimana», ha detto l’analista Rebecca Chia. Anche la compagnia di navigazione internazionale Maersk ha annunciato che stava «cercando tutte le alternative» per le sue nove navi bloccate in coda a Suez. «Tutti stanno facendo piani di emergenza mentre parliamo», ha detto alla Cnn Peter Sand, capo analista presso BIMCO. Inoltre ora il principale rivale internazionale di Maersk, Hapag Lloyd, starebbe iniziando a prendere in considerazione il passaggio delle sue navi intorno al Capo di Buona Speranza, al fine di garantire che le loro merci possano raggiungere l’Europa senza ulteriori ritardi.