Hype ↓
22:39 sabato 19 aprile 2025
Il 25 aprile Lucky Red riporta al cinema Porco rosso di Hayao Miyazaki Con delle proiezioni speciali per celebrare la Festa della Liberazione.
Google sta sviluppando un’intelligenza artificiale per parlare con i delfini Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
La Royal Philarmonic Concert Orchestra farà due concerti in cui suonerà la colonna sonora di Metal Gear Nella più prestigiosa delle cornici, anche: la Royal Albert Hall.
È uscito un libro con tutte le fotografie scattate da Corinne Day sul set del Giardino delle vergini suicide Pubblicato da Mack, è un'aggiunta indispensabile al kit di sopravvivenza di tutte le sad girl del mondo.
Un gruppo di giovanissimi miliardari sta organizzando delle gare di spermatozoi Il pubblico potrà seguire tutto in diretta streaming e anche scommettere sullo spermatozoo vincitore.
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
«Non siamo mai stati così vicini alla scoperta della vita su un altro pianeta» Lo ha detto il professor Nikku Madhusudhan, responsabile della ricerca dell'Università di Cambridge che ha trovato molecole compatibili con la vita sull'esopianeta K2-18b.
La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

Bentornato Moratti

22 Giugno 2011

“Penso che poter essere il presidente dell’Inter sia innanzitutto un privilegio”. Questo diceva Massimo Moratti, il 19 febbraio 2002. L’Inter era prima in classifica e sulla buona strada per vincere il suo 14esimo scudetto dopo 13 anni di astinenza. Come andò a finire è cosa nota ai più. Per tutti gli altri dovrebbe esserci una lapide da qualche parte con incise sopra una data e un luogo: 5 maggio, Stadio Olimpico di Roma. Ricorda il punto più increscioso e grottesco, al limite del “non voglio guardare! non voglio guardare!” della storia recente del club nerazzurro e del suo presidente. Anni prima di Calciopoli, Mancini, Mourinho e il triplete. Ma anche anni prima di Benitez, di Leonardo, del suo fresco e ingarbugliato addio e di questo riflusso di confusione, di questa restaurazione di “Morattismo” dalle parti di Appiano Gentile. Laddove per Morattismo si intende la pratica di navigare a vista, anzi a pancia. La pancia del presidente, ovviamente; con la M nel nome come alcune delle tappe imprescindibili del suo laborioso cammino verso il successo: Moggi (La caduta di), Mancini, Mourinho e infine Madrid (La notte di). La notte del triplete in cui il presidente che aveva speso più di tutti e vinto meno di tutti poté guardare in faccia il mondo, il ritratto di suo padre e urlare: “ce l’ho fatta anche io”.

Sono passati 13 mesi eppure sembra già un secolo fa; oggi che al Moratti vincente e sicuro di sè di allora è subentrato nuovamente il Moratti comprensivo e paterno, con tanti dubbi nello sguardo e una sigaretta calata in bocca. Quello che si innamorava di Recoba e cedeva Simeone a cuor leggero, per intenderci. Il Moratti prima della cura Mancini/Mourinho. Il Moratti che piace a quelli che non tifano Inter; quello che saluta con “tanto affetto e immutata stima” un allenatore che nemmeno un mese prima del ritiro, scappa a Parigi, con le valigie in una mano e un assegno da sei milioni nell’altra.

“Del resto il suo sogno era fare il dirigente”, dice Massimo che intanto non ha un allenatore, ma non è questo che conta. Quel che conta è essere un “gran signore”. Un “gran sciuro” come si dice a Milano. “Del resto il suo sogno era fare il dirigente”, e allora Massimo – che quell’allenatore l’aveva coperto di affetto, fiducia e “immutata stima” – cosa fa? Ovviamente lo lascia andare a fare il dirigente. Che non sia mai che si dica di un Moratti che castra le ambizioni altrui – anche se questo implicitamente significa inseguirne un altro, di mister, e in tutta fretta, con un mercato da fare e senza idee chiare né progetti plausibili per l’Inter futura.

Non importa se tra il calcio di Villas Boas e quello di Mihajlovic, tra la statura di Capello e quella di Gasperini, tra il modulo di Hiddink e quello di Ancellotti ci passa “l’universo mondo”. Non importa se una scelta piuttosto che un’altra significa progetti tecnici, campagne acquisti e scenari futuri del tutto diversi e incompatibili tra loro (e alcuni pure con l’Inter attuale). Non importa se il tempo stringe e le piste sfumano una dopo l’altra, senza essere guidate da nessuna logica apparente e gettando tifosi e squadra nel caos.

Non importa perché, agli occhi eternamente fanciulleschi di questo miliardario milanese vecchia maniera, queste cose non contano poi troppo: i suoi dipendenti – compresi quelli potenziali – è come fossero tutti un po’ figli suoi.

Come scriveva oggi Mario Sconcerti: “Morattismo allo stato puro”. Un mix di passionalità, incoscienza, generosità e inadeguatezza che rende Moratti, Massimo.

Ora l’interista deve sperare che da “puro” si passi allo stadio di “purissimo”.

In tal caso domani verrebbe annunciato Pep Guardiola.

Articoli Suggeriti
Esisterà mai una città dei 15 minuti?

Intervista a Carlos Moreno, l'urbanista franco-colombiano che ha teorizzato il concetto di Human Smart City e la necessità di creare quartieri in cui tutto sia a portata di mano.

Cosa comporta avere un murales di Banksy sulla tua casa

Leggi anche ↓
Esisterà mai una città dei 15 minuti?

Intervista a Carlos Moreno, l'urbanista franco-colombiano che ha teorizzato il concetto di Human Smart City e la necessità di creare quartieri in cui tutto sia a portata di mano.

Cosa comporta avere un murales di Banksy sulla tua casa

Il New Yorker ha stroncato Le otto montagne

Sta per arrivare un nuovo album dei Dogstar, la band di Keanu Reeves

Tutte le produzioni hollywoodiane sono ferme per lo sciopero degli sceneggiatori

Presto potremmo vivere in un mondo senza tupperware perché Tupperware sta fallendo