Intervista allo scrittore padre del Cyberpunk, inventore di mondi dove macchine e umani si incontrano e si scontrano. Dal numero Behind The Screen in edicola.
È uscito Lo spirito della fantascienza, romanzo giovanile e inedito del cileno: un esperimento di formazione da leggere come un'invocazione alla letteratura.
Un articolo del New Yorker ha definito il personal essay un genere giornalistico abusato. Possiamo davvero farne a meno?
La storica critica letteraria del New York Times ha lasciato dopo 38 anni: com'è diventata un’icona, abolendo l'io e terrorizzando gli scrittori.
Perché è il libro di cui si parla, per entrare nella discussione, per darsi un tono: tutti i modi in cui i lavoratori culturali hanno perso la libertà di scegliere.
Pochi libri riescono come Sabbie bianche a raccontare l'esperienza del mondo attraverso il viaggio: tra spazi bianchi, banalità e malinconia.
Per "Tempo di Libri" abbiamo chiesto a 6 autori di scrivere un testo sul loro rapporto con Milano e il bere: questa è una storia di Negroni e nostalgia.
La divulgazione scientifica vive un boom, ma perché siamo così felici di soccombere di fronte ad argomenti tanto complessi? In parte perché cerchiamo un “sublime da tasca”.
Morta il 12 dicembre, poco conosciuta ma vincitrice di due National Book Award, l'autrice australiana raccontata da chi ha curato l'edizione italiana del Transito di Venere.
I suoi libri sono flânerie intellettuali e sentimentali tra memoir e scrittura naturalistica: domenica 27 avremo l'autore svedese ospite alla Triennale di Milano.
Sta per finire l'anno con più morti celebri, è vero, ma dovremmo smetterla di lamentarci a colpi di tweet: il 2016 sta solo facendo il suo mestiere.
Come il fascicolo di un'enciclopedia, l'oceanografo e regista sembra appartenere al passato, eppure nessuno dopo di lui ha saputo incarnare in maniera così perfetta l’idea di avventura.
Stranger Things, la serie che pesca da Spielberg e King, spopola perché viviamo in un'epoca ossessionata dal passato recente.
La Croisette prima del Festival: atmosfere retrofuturistiche che rimpiangono la Francia anni Ottanta, l’ultima volta che la grandeur ha potuto specchiarsi nella realtà.
Il 23 aprile si celebra il 400esimo anniversario della morte dell'autore inglese. Perché letteratura, intrattenimento e società non possono prescindere dalle sue opere.
Siamo assediati da consigli e giudizi di amici su qualunque prodotto culturale, mentre la critica professionistica agonizza. Possiamo dirle addio?