È facile sbraitare contro Trump e le sue politiche protezionistiche, ma il modo in cui produciamo, distribuiamo e promuoviamo il cibo in Italia è un problema assai più grave e difficile da risolvere.
Anzi, vuole tornare al passato.
La storia di Satnam Singh è l'ultima di una lunghissima serie di tragedie dell'agricoltura italiana: ma dalla morte di Jerry Masslo nel 1989 a oggi non è cambiato niente.
Ricordo di un anno passato nella caserma di Caserta, scritto da una persona che la leva militare obbligatoria, a differenza di chi vorrebbe reintrodurla, l'ha fatta davvero.
È morta il 13 maggio a 92 anni, dopo una vita passata tutta a leggere e scrivere, a unire il familiare con il meraviglioso, diventando una maestra del racconto.
Sono anni che proviamo a spiegarci i successi elettorali di personaggi come Trump e adesso Milei e Wilders. Ma forse la risposta è sempre stata davanti a noi: bastava guardare i loro capelli.
Siamo circondati dal loro ottimismo, da manuali di self help nelle librerie e frasi d'occasione sui social. Ma il pessimista lo sa: la natura umana è un'altra.
A 87 anni è morto il filosofo, antropologo e inventore dei non luoghi, uno dei pensatori più citati, e anche banalizzati, del Novecento.
L'ossessione quasi religiosa per l'agricoltura rurale, portata avanti quasi sempre da chi di agricoltura rurale non sa nulla, è solo l'ennesima prova della maniera distorta in cui discutiamo di ambiente, sostenibilità e transizione ecologica.
La norma che approva il divieto di produzione di alimenti creati in provetta è l'ennesima conferma del sentimento antiscientifico dominante quando si parla di cucina in Italia.
Anche quest'anno l'Istat ci ricorda che facciamo sempre meno figli, ma nel frattempo la cultura sta cambiando e molti iniziano a credere che questo non sia un problema ma la soluzione a questioni come sovrappopolamento e crisi climatica.
Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.
Nel film/miniserie presentato in questi giorni a Cannes il regista racconta una storia notissima in maniera inedita, libera da complottismi e ideologie.
Le proteste No Vax e No Green Pass sono pochissima cosa, la verità è che la nostra comunità si è dimostrata più seria e coesa di quanto si potesse sperare. Sarebbe utile istituire una giornata per complimentarci con noi stessi.
Dopo anni di assenza, Nanni Moretti è tornato con un nuovo film ora in sala: diversissimo dagli altri, tra alcuni aspetti interessanti e un problematico eccesso di trama.
Perché i libri pubblicati dal grande editore sono più pop che snob.