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Weird Medieval Guys, l’account Twitter sulle immagini più strane dell’arte medievale, è diventato un libro
Dalla metà del 2019, un account Twitter chiamato Weird Medieval Guys ha guadagnato più di mezzo milione di follower pubblicando una selezione delle immagini più strane, brutte e sessuali scovate nei manoscritti medievali, accompagnate da didascalie ironiche e irriverenti. Dietro all’account e all’immagine di un’adorabile ranocchia senza mani c’è una donna, Olivia M Swarthout, data scientist americana che vive a Londra, appassionata di storia dell’arte. Ora, come ha riportato il Guardian, Weird Medieval Guys diventerà un libro con lo stesso titolo (con l’aggiunta di: “How to Live, Laugh, Love (and Die) in Dark Times”), pubblicato da Square Peg e disponibile dal 2 novembre: «Quello che era iniziato come una serie di spiritose ricontestualizzazioni di illustrazioni di artisti anonimi è diventato uno sguardo delicato e affascinante sugli aspetti marginali di un’era perduta».
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— weird medieval guys (@WeirdMedieval) August 21, 2023
Oltre alle scene strane, pazzoidi e sessuali, a rendere divertenti i dettagli condivisi e commentati da Swarthout è anche il fatto che, spesso, sembrano veramente molto brutti, sbagliati o disegnati male. «Le persone potrebbero chiedersi perché questi artisti non riuscivano a disegnare gli animali nel modo giusto o perché certe cose sembrano strane, ma penso che sia un modo riduttivo di vedere la cosa», ha spiegato Swarthout al Guardian, «in realtà questi esempi di arte apparentemente marginali – e in particolare il fatto che gran parte di essa non è poi così ben eseguita o affrontata con la precisione artistica che ci è familiare – racconta moltissime cose della vita medievale».
just girly things, england, 14th century pic.twitter.com/6BqQS39IVC
— weird medieval guys (@WeirdMedieval) October 10, 2023
Come scrive Phil Harrison sul Guardian, potremmo dire che gran parte dell’arte contenuta nel libro e condivisa dall’account è l’equivalente di quello che oggi sono le fotografie stock. Nella maggior parte dei casi, dice Swarthout, gli artisti medievali erano «semplicemente persone con un lavoro da svolgere». Proprio per questo, viene da pensare che i guizzi di creatività e follia che le contraddistinguono siano state frutto della noia. Il trattamento che Swarthout ha riservato a queste immagini si allinea perfettamente all’atteggiamento di ribellione di chi le ha create, perché, di fatto, aggiungendo il testo, le trasforma in dei meme: «C’erano motivi che si ripetevano, costantemente, allo stesso modo in cui, ora, “ripetiamo”, ricondividendole, le immagini che troviamo su internet. Esistono determinati motivi ricorrenti nell’arte medievale, ad esempio ci sono molte immagini di conigli che commettono atti di violenza. E puoi davvero spiegare la persistenza di qualcosa del genere supponendo che fosse qualcosa che è iniziato in modo divertente, ma è stato ripetuto così tanto che poi è diventato interessante. E questa è spesso la base di un meme: qualcosa che viene spogliato del contesto originale e diventa altro».
hairy mary, italy, ca. 1500 pic.twitter.com/wnCUB8TXLq
— weird medieval guys (@WeirdMedieval) October 9, 2023