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Dopo il boicottaggio in Florida, i libri di Amanda Gorman sono tornati in cima alle classifiche Usa
Una scuola elementare in Florida, nella contea di Miami-Dade, ha deciso di rimuovere la poesia di Amanda Gorman “The Hill We Climb” (quella che aveva recitato durante la cerimonia d’inaugurazione della presidenza di Biden) dalla biblioteca scolastica in seguito alla lamentela di un genitore, secondo il quale questa non è una lettura adatta agli studenti in quanto portatrice di «messaggi di odio indiretto», ideologia gender e propaganda filo-democratica e pro Biden. Risultato di questa decisione da parte dell’amministrazione dell’istituto: i libri di Gorman sono tornati in cima alla lista dei bestseller su Amazon, come riporta Variety. La raccolta di poesie Call Us What We Carry, la poesia “The Hill We Carry” e il libro per bambini “Change Sings” sono tutti nella classifica dei titoli più venduti su Amazon. Tra i libri attualmente disponibili per il pre ordine sulla piattaforma, al numero uno c’è il prossimo libro di Gorman, Something, Someday (anche questo un libro per bambini).
Dopo la notizia della messa al bando dei suoi libri nella scuola elementare di cui sopra, Gorman ha scritto su Twitter di sentirsi «ferita». La scrittrice ha spiegato anche che la sua non era né l’unica poesia né l’unica opera a essere finita in lista nera: «Vorrei essere chiara: la maggior parte dei titoli vietati sono stati scritti da autori e autrici ai quali per generazioni è stata impedita la pubblicazione. La maggior parte dei libri vietati sono stati scritti da persone queer e non bianche. Ho scritto “The Hill We Climb” perché tutti i giovani potessero vedersi come parte di un momento storico. Sin da quel momento, ho ricevuto tantissime lettere e video da parte di bambini che mi raccontavano come “The Hill We Climb” li avesse spinti a scrivere le loro poesie».
So they ban my book from young readers, confuse me with @oprah , fail to specify what parts of my poetry they object to, refuse to read any reviews, and offer no alternatives…Unnecessary #bookbans like these are on the rise, and we must fight back 👊🏿 DONATE here:… pic.twitter.com/p96dlnrSp4
— Amanda Gorman (@TheAmandaGorman) May 23, 2023
In questi tweet, Gorman ha anche citato il suo editore americano, Penguin Random House, che recentemente ha deciso di intentare una causa – assieme a Pen America, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di difendere e promuovere la libertà d’espressione – contro un altro distretto scolastico della Florida nel quale si è deciso di mettere al bando dei libri per praticamente le stesse ragioni alla base del ban nella contea di Miami-Dade. È una delle iniziative più radicali prese da una casa editrice per affrontare il problema – crescente – dei “libri vietati” negli Stati Uniti: sul sito di Pen America c’è un dettagliatissimo articolo dal quale si capisce che la questione si sta facendo sempre più grave: solo nell’ultimo anno misurato, da giugno 2021 a luglio 2022, infatti, nei distretti scolastici degli Stati Uniti sono stati vietati 2,532 libri. In cima alla classifica degli Stati impegnati nella compilazione di liste nere letterarie, dopo il Texas c’è proprio la Florida.