Hype ↓
18:17 lunedì 31 marzo 2025
La foto di Zendaya in pizzeria a Favignana è diventata un meme. L'attrice è in Sicilia per girare delle scene dell'Odissea, il prossimo film di Christopher Nolan.
Uno studio ha provato a spiegare perché è così difficile piacere ai buttafuori dei club di Berlino. E soprattutto a Sven Marquardt, il leggendario buttafuori del Berghain.
È il momento perfetto per guardare On Your Mark, l’unico video musicale mai realizzato dallo Studio Ghibli. Disegnato da Hayao Miyazaki in persona, nel 1995. Tutto a mano, ovviamente, come il vero stile Ghibli vuole.
La Casa Bianca ha pubblicato sui social la foto “ghiblizzata” di un’immigrata che viene espulsa. Dimostrando come la nuova funzione di ChatGPT possa essere usata a fini di discriminazione.
Hanno inventato una sigaretta elettronica con attaccato un Tamagotchi che muore se non fumi abbastanza. Nome provvisorio: Vape-a-gotchi.
C’è un tizio che sta partecipando a tutte le proteste in Turchia vestito da Pikachu. Marcia, fa cori contro Erdogan, scappa dalla polizia, tutto vestito da Pikachu. È diventato virale, ovviamente.
A causa dell’overtourism in Giappone si stanno “esaurendo” le terme. Troppi turisti, l'acqua termale non basta, i livelli hanno raggiunto minimi da record: danni della turistificazione, capitolo ennesimo.
La nuova versione di ChatGPT è bravissima a generare immagini nello stile dello Studio Ghibli. Una nuova funzione che ha (prevedibilmente) conquistato internet: sono già migliaia le immagini ghiblizzate, tra foto, meme e scene di film.

Chi è Mitski, la cantante dell’anno di cui probabilmente non avete sentito parlare

Il suo quinto album, Be The Cowboy è in testa a molte liste dei migliori dischi del 2018.

18 Dicembre 2018

Ce ne siamo accorti consultando le liste dei migliori album dell’anno pubblicate dalle riviste inglesi e americane nelle ultime settimane: nella lista dei 50 dischi del 2018 di Pitchfork era al primo posto, nei 50 del Guardian al quinto, nei 15 di Vulture di nuovo al primo. Gia Tolentino del New Yorker le ha dedicato un bellissimo articolo dal titolo: The Misreading of Mitski. Se dall’altra parte dell’Oceano hanno fatto in tempo a fraintederla, da noi se n’è parlato pochissimo (ho condotto un breve sondaggio tra amici e conoscenti, la maggior parte solitamente sul pezzo: nessuno sapeva chi fosse). Per rimediare mi sono lanciata su Spotify ad ascoltare questo presunto capolavoro, Be The Cowboy. Quello che ho dedotto, dopo circa un centinaio di ascolti in loop dei 14 brani che compongono l’album e un’approfondita analisi dei testi, dei video e del personaggio Mitski, è che sì, Be The Cowboy è un disco portentoso, probabilmente il migliore dell’anno.

28 anni, metà giapponese e metà americana, Mitski Miyawaki scrive tutte le canzoni che canta. Be The Cowboy, uscito ad agosto, è il suo quinto album. Come i precedenti si basa su una regola semplice ed efficace, qui lucidata alla perfezione: le canzoni più intense e gioiose sono quelle che trasportano i pensieri più tristi, cupi e taglienti. Ogni brano è composto da improvvise esplosioni, folate di vento capaci di alzare la gonna e mostrare cosa c’è sotto, provocando desiderio, disagio e meraviglia. La classicità del timbro vocale di Mitski si fonde con piccoli trionfi sonori. Tutto è troppo breve e molto intenso (i brani dell’album durano in media due minuti), eppure, nel complesso, maestoso. «ll disco di un’introversa che canta d’amori perduti e rimpatriate disastrose», l’aveva definito Claudio Todesco su IL (e allora qualcuno ne aveva parlato) un quadretto che la voce narrante compone con humor nero, garbo e dignità, senza mai dimenarsi troppo né rinunciare alle buone maniere. 14 piccole perle che Vulture definisce «both mannered and explosive»: trattenute ed esplosive allo stesso tempo.

Visualizza questo post su Instagram

on the cover of @crack_magazine part 2 ?@teddyfitzhugh styled by me

Un post condiviso da Mitski (@mitskileaks) in data:

È giunto quindi il momento di recuperare tutto, anche gli equivoci: nel suo articolo Gia Tolentino sottolinea come a causa della sua riservatezza e dell’aura di saggezza che emana – dal viso, dai testi – Mitski venga spesso fraintesa. Un esempio: la sua prima canzone di successo, “Your Best American Girl”, tratta dall’acclamato album Puberty 2 (anche questo da riscoprire), era stata salutata come la risposta a un mondo, quello dell’indie rock, dominato dal “maschio bianco” e più in generale come una riflessione sul tema dell’alienazione, dell’identità razziale, della depressione. Come scrisse lei stessa in un lungo post su Facebook, «Non stavo pensando a niente di tutto ciò mentre la stavo scrivendo. Non stavo cercando di inviare alcun messaggio. Ero soltanto innamorata».

Related ↓
di Studio
I libri del mese

Cosa abbiamo letto a marzo in redazione.

È il momento perfetto per guardare On Your Mark, l’unico video musicale mai realizzato dallo Studio Ghibli

Disegnato da Hayao Miyazaki in persona, nel 1995. Tutto a mano, ovviamente, come il vero stile Ghibli vuole.

Di Pino Daniele c’è ancora molto da scoprire

Arriva oggi nelle sale Pino, racconto della vita, delle opere, della famiglia e della leggenda di Pino Daniele. Ne abbiamo parlato con il regista, Francesco Lettieri.

Il meraviglioso mondo di Joel Meyerowitz

Abbiamo parlato con il maestro della street photography di A Sense of Wonder, la mostra a Brescia che fino al 24 agosto ospita più di 90 immagini a colori scattate tra il 1962 e il 2022.

Con La città proibita, Gabriele Mainetti si conferma il freak del cinema italiano

Dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot e il flop di Freaks Out, il regista romano torna con un altro film, anche questo di genere, anche questo costosissimo, anche questo folle per gli standard del nostro cinema.

La controrivoluzione di Lucio Corsi

Volevo essere un duro, l'album dello Starman di Sanremo, è stato accolto con un entusiasmo che dice tanto di lui, del suo talento di musicista e scrittore. Ma anche dello stato della musica italiana e, soprattutto, di noi.