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Il 25 aprile Lucky Red riporta al cinema Porco rosso di Hayao Miyazaki Con delle proiezioni speciali per celebrare la Festa della Liberazione.
Google sta sviluppando un’intelligenza artificiale per parlare con i delfini Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
La Royal Philarmonic Concert Orchestra farà due concerti in cui suonerà la colonna sonora di Metal Gear Nella più prestigiosa delle cornici, anche: la Royal Albert Hall.
È uscito un libro con tutte le fotografie scattate da Corinne Day sul set del Giardino delle vergini suicide Pubblicato da Mack, è un'aggiunta indispensabile al kit di sopravvivenza di tutte le sad girl del mondo.
Un gruppo di giovanissimi miliardari sta organizzando delle gare di spermatozoi Il pubblico potrà seguire tutto in diretta streaming e anche scommettere sullo spermatozoo vincitore.
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
«Non siamo mai stati così vicini alla scoperta della vita su un altro pianeta» Lo ha detto il professor Nikku Madhusudhan, responsabile della ricerca dell'Università di Cambridge che ha trovato molecole compatibili con la vita sull'esopianeta K2-18b.
La locandina di Eddington, il nuovo film di Ari Aster, è un’opera d’arte, letteralmente Il regista presenterà il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio.

Le donne di Slim Aarons

Un libro raccoglie il lato femminile delle «beautiful people in beautiful places» che hanno reso celebre l'opera del fotografo americano.

02 Novembre 2016

La guerra, in un certo senso, fece bene a Slim Aarons: tornato dal fronte europeo (sbarcò anche ad Anzio, con gli Alleati) dopo la fine della Seconda guerra mondiale, non cadde nel pozzo del ptsd, né rimase intrappolato in romanticismi sulla bellezza della guerra. Decise invece di non vivere mai più quello che aveva vissuto sul fronte. Di dedicare la sua vita al contrario della guerra, ciò che verrà descritto poi nel suo motto: fotografare «attractive people doing attractive things in attractive places».

L’Italia, ancora una volta, svolse un ruolo fondamentale nella sua vita, contribuendo a formare il particolare stile di ritratti che lo renderanno uno dei più iconici fotografi del Novecento. Il magazine Life aprì una sede a Roma, e gli offrì un posto. Qui iniziò a frequentare «stelle del cinema, gangster e il Vaticano». Una foto in particolare segnò un punto di svolta nella carriera di Aarons: fu quando Life gli chiese di scattare un ritratto di una allora diciannovenne Betsy von Furstenberg per una copertina. Aarons raccontò: «Dovevo portarla via da Roma e dalla vita notturna di Roma, farle sparire le borse sotto gli occhi. Allora la portai in un piccolo hotel a Ravello, sulla Costiera amalfitana. La lasciai a dormire e riposare per due giorni interi. Pranzavamo insieme, e chiamavo continuamente i suoi genitori per assicurare che non stessi approfittando della figlia». La copertina uscì nel gennaio del 1951 e catapultò Slim Aarons, immediatamente, tra i migliori fotografi di Life e del momento. Da lì in avanti, sarebbero state centinaia le altre Betsy von Furstenberg fotografate.

Abrams_Imprint_Copyright_LeftAlign_BlackAarons fotografò per decine di anni il mondo allora conosciuto come “jet set”, da Acapulco a Saint Moritz, da Palm Springs a Capri. Una volta trovate le «persone attraenti» era facile e naturale fotografarle in «luoghi attraenti»: molto spesso le loro stesse case, o hotel di lusso, o luoghi di villeggiatura, enclave allora inaccessibili di ricchezza e nobiltà. Le «attractive things», naturalmente, erano oziare, bere cocktail, e talvolta mangiare. Ogni foto, ogni volume di Slim Aarons ha contribuito a rendere questo mondo un po’ più proibito, iperuranico, leggendario. Gli anni del jet set frequentato e ritratto da Aarons, che erano i Cinquanta, i Sessanta e i Settanta soprattutto, erano anni in cui la celebrità aveva un significato molto diverso da oggi, e pure da quello che prenderà con gli anni Ottanta e Novanta. William Norwich, nell’introduzione al volume Poolside with Slim Aarons, lo paragona a un Eden che venne definitivamente corrotto dall’Aids. Dopo gli anni Ottanta, l’edonismo non fu mai più lo stesso.

È da poco uscito, per Abrams, la raccolta Slim Aarons: Women. Contiene oltre duecento ritratti femminili, per la maggior parte mai apparsi in raccolte precedenti. Tra i volti, oltre alla già citata Betsy von Furstenberg, anche Audrey Hepburn, Jackie Kennedy, Diana Vreeland. Ma i soggetti più frequenti del libro sono le “socialite”: Babe Paley, Alice Topping, Nelda Linsk, Patsy Pulitzer e molte altre. Ogni scatto è ambientato in modo naturale in ville, piscine, cottage, castelli, fedelmente a un’altra famosa massima del fotografo: «No assistants, no props, no stylists, no lights, no problems».

Nella gallery, da sinistra a destra: Anne Bindon, model and competitive swimmer, stretches her legs at Long Bay Beach, Bermuda, 1955; Lady Daphne Cameron sits on a tiger pelt in the trophy room of Laddie Sanford’s Palm Beach house, 1959; The Swiss actress Ursula Andress, Rome, circa 1955; Guests relax around the Canellopoulos penthouse pool, Athens, 1961; Film producer Valerie Cates, Marbella, 1976; Laure de La Haye-Jousselin at the gates to her château in Normandy, 1957; Painter and sculptor Wendy Vanderbilt Lehman, Palm Beach, 1964; Donna Stefanella Vanni Calvello di San Vincenzo in her family’s residence, Palazzo Gangi, Palermo, 1984. Crediti: © Slim Aarons/Getty Images.
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