Hype ↓

Perché gli uomini indossano i bermuda (quelli con le tasche)

27 Settembre 2016

L’idea generale che ci facciamo di un uomo in bermuda può variare dal velista (il più delle volte senza barca a vela) in vacanza all’americano medio che non sa nulla di moda, quello che in teoria associamo alla cultura dell’Internet Dad. Più verosimilmente, però, sarà una persona che non bada troppo a come vestirsi purché sia comodo e non appaia ridicolo, e che vi decanterà la funzionalità dei suoi pantaloncini con le tasche, tanto da farvi incuriosire su cosa avrà da metterci di così importante, in tutte quelle tasche. Le opinioni sul tema possono essere molto polarizzanti, e non è raro imbattersi in uomini e donne che «i veri uomini non scoprono mai i piedi e le gambe» e in altri, magari già portatori/ici sereni di Birkenstock, che non vedono (giustamente) dove sia il problema. Basta farsi un giro su Google ed è subito chiaro come l’argomento sia di interesse trasversale: Business Insider è categorico (Nessun uomo deve indossarli), il Guardian tenta la strada del dubbio (vestire pratico o abiti da uomo stupido?), una giornalista del Wall Street Journal sente il bisogno di scrivere un altro pezzo sui cargo shorts per dare conto delle reazioni dei lettori al suo primo pezzo sui cargo shorts.

jurassic-park

Ora che stanno per essere ri-accontonati nell’armadio in vista dell’autunno, però, vale la pena scoprire da dove vengono i pantaloncini militari oggetto di tanto dibattere. Sul New York Magazine lo spiegano con l’aiuto di uno storico della moda e di un antropologo, in un bel pezzo in cui si cerca di risalire alle origini del capo di abbigliamento preferito da Leonardo DiCaprio. Intanto, come si diceva poco fa, fanno parte del guardaroba militare che si è gradualmente civilizzato: sono un’evoluzione degli altrettanto bistrattati «cargo pants» – la versione lunga del pantalone con le tasche – e facevano parte dell’equipaggiamento dell’esercito americano durante la Seconda guerra mondiale. Ancora oggi, ad esempio, la nostra Guardia Costiera dispone di una divisa fatta di polo e calzoncini. Una volta ritornati a casa, i veterani americani hanno iniziato a indossare questo tipo di pantaloni nei loro sobborghi cittadini (è successo anche al ritorno da Vietnam), contribuendo così alla loro diffusione, come spiega Kim Jenkins, professore associato di Design della moda presso il Pratt Institute di New York. Non è certo l’unica cosa che abbiamo mutuato dal guardaroba militare, che è comunemente considerato cool: si pensi al bomber, agli occhiali da aviatore o ai desert-boots (da cui derivano le polacchine).

leonardo-dicaprio

Il vero revival, dice ancora Jenkins, è arrivato a cavallo degli anni Novanta, quando i cargo sono tornati sulle passerelle e al cinema, con film come Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg, uscito nel 1998. E siccome la moda attuale vive praticamente quasi solo di revival, con il ritorno dell’estetica Nineties degli ultimi anni, sono tornati anche loro. Solo in vista dell’estate 2016, sono stati venduti all’incirca settecento milioni di pantaloncini con le tasche, fa notare Bloomberg, il che si traduce in una vera e propria invasione di uomini a gambe scoperte per le strade. La cosa curiosa dei cargo shorts, comunque, è che sono conosciuti e apprezzati da chi li indossa per la loro funzionalità, hanno radici nel guardaroba di tipo utilitario (ai soldati le tasche, effettivamente, potevano servire), eppure oggi sono associati al leisurewear, ovvero all’abbigliamento tipico del tempo libero. In fondo, in tutti quei meme, gli uomini con i cargo sono a pesca, in mezzo alla natura, magari passeggiano o tentano di aggiustare qualcosa in casa.

Uno switch piuttosto interessante, tanto più se si pensa come le stesse tasche fossero inequivocabilmente legate al codice del vestire maschile. Non è un caso che le suffragette volessero portare i pantaloni e liberarsi delle gonne e dei corsetti: il two-piece suit dava infatti una libertà di movimento prima impensabile ma necessaria al nuovo ruolo sociale delle donne, soprattutto quando gli uomini erano al fronte. Quello che oggi, in conclusione, risulta più odioso dei cargo, comunque, lo spiega bene l’antropologo della Drexel University di Philadelphia, Brent Luvaas: «Quello che le persone trovano insopportabile dei pantaloncini con le tasche, comunque, è che sono quella cosa che uno indossa quando vuole stare comodo e non gliene frega nulla di quello che gli altri diranno del suo aspetto. A suo modo, è una sorta di privilegio». Proprio così, degli strafottenti privilegiati.

In testata: screenshot dal film Grown Ups 2; nel testo: screenshot da Jurassic Park, Leonardo DiCaprio.
Articoli Suggeriti
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Leggi anche ↓
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Calenda: Endgame

Dopo il pessimo risultato alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, l'ascesa del leader di Azione sembra essersi bruscamente interrotta, tra candidature incomprensibili e sfuriate contro gli elettori.

di Studio
Tre giovani business che vogliono cambiare le regole, dal vivo, con Studio e Apple

Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti