Hype ↓

Banksy e Del Naja dei Massive Attack sono la stessa persona?

02 Settembre 2016

L’artista-attivista-writer-celebrità Banksy è uno dei fenomeni culturali che ossessionano la nostra epoca. Le sue opere da anni ormai attirano l’interesse dell’opinione pubblica mondiale, e hanno praticamente generato un mercato artistico a sé stante, per la sua bravura, ma anche per il mistero che circonda la sua identità (come succede anche per le ossessioni generate da Pynchon o Elena Ferrante, ad esempio). La fama di Banksy è tale che quando, nel 2007, l’artista ha gettato un cartone di pizza in un cestino a Los Angeles, quest’ultimo è finito all’asta su eBay, perché il cimelio avrebbe potuto contenere tracce di Dna utili a risolvere un mistero: chi è Banksy?

Quasi dieci anni dopo, l’ultima teoria riguardante l’identità dell’artista è il risultato dell’indagine di un trentunenne laureato in giornalismo, Craig Williams, che sul suo blog ha rilanciato voci provenienti dall’Italia: l’ipercelebrato artista sarebbe in realtà Robert “3D” Del Naja, un terzo del trio trip-hop Massive Attack. Williams ha saputo dimostrare che i graffiti di Banksy appaiono in luoghi molto lontani fra loro senza alcun criterio apparente, tranne che trovarsi a poca distanza da un luogo in cui i Massive Attack si trovano in tour.

Del Naja, che ha origini napoletane ed è anche legato alla squadra di calcio della sua terra d’origine, era noto nell’ambito della street art ben prima di diventare “creative director” del suo gruppo. Le prove a corredo dello scoop del giornalista sono alcune date del tour del trio che combaciano con l’apparizione di nuove opere di Banksy, si diceva: nel 2006, ad esempio, la band si è esibita all’Hollywood Bowl di Los Angeles, e nemmeno dieci giorni dopo nella vicina Disneyland è apparsa una figura che rappresentava un prigioniero del carcere di Guantanamo, mentre nel 2013 a New York, nelle ore di un’esibizione dei Massive Attack, è spuntato The Street is in Play (sotto).

thes

Negli ultimi giorni – il 28 agosto, per la precisione – Craig Williams ha ampliato la portata delle sue indagini e parzialmente riveduto la sua tesi, stabilendo in un nuovo post che dietro Banksy si celerebbe in realtà un collettivo di artisti in cui Del Naja occuperebbe un ruolo di primo piano. Lo stesso Williams si è già detto «abbastanza seccato» che la notizia sia uscita in tutto il mondo come equivalenza tra Banksy e “3D” dei Massive Attack: «Volevo concentrarmi di più sull’idea che c’è un gruppo di artisti che condivide temi comuni che rispecchiano l’idea che circola negli ambienti degli studi shakespeariani: un corpus di opere così vasto è stato prodotto da più mani», ha detto Williams al Sidney Morning Herald.

Articoli Suggeriti
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Leggi anche ↓
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Calenda: Endgame

Dopo il pessimo risultato alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, l'ascesa del leader di Azione sembra essersi bruscamente interrotta, tra candidature incomprensibili e sfuriate contro gli elettori.

di Studio
Tre giovani business che vogliono cambiare le regole, dal vivo, con Studio e Apple

Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti